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Bianchini: "Nel pc file di lavoro e studio"

Bianchini all'epoca dell'arresto nel 2009

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«Spesso partecipavo a sopralluoghi in molti quartieri della città per seguire i lavori della metropolitana e conservavo progetti e piantine di diverse zone nel mio computer per lavoro». È Luca Bianchini, il presunto stupratore seriale dei garage a parlare davanti ai giudici che lo devono giudicare per tre violenze sessuali che avrebbe commesso tra l'Ardeatina e la Bufalotta. Ieri, infatti, l'imputato, che in aula era sereno e continuava a prendere appunti, ha deciso di rilasciare dichiarazioni spontanee per spiegare le sue motivazioni riguardo al materiale che è stato trovato nei pc sequestrati dalle forze dell'ordine. La Corte, nel corso della terza udienza, ha ascoltato i tecnici della polizia di Stato che si sono occupati di esaminare i file recuperati negli hard-disc dei computer trovati nella sua abitazione e nel suo ufficio. Gli esperti hanno riferito che i pc contenevano articoli di giornale, sia di cronaca nera, sia di cronaca bianca, appunti utili ai suoi studi, materiale di lavoro e file contenenti documenti di interesse politico (Bianchini era coordinatore della sede del Pd al Torrino). Nei computer, dunque, non c'era soltanto materiale legato agli episodi contestati dalla magistratura. Quella di ieri è stata quindi un'udienza a favore della difesa del presunto violentatore seriale, rappresentato dagli avvocati Bruno Andreozzi e Giorgio Olmi. I legali di Bianchini ieri hanno chiesto e ottenuto che venga effettuato un confronto tra i consulenti dell'accusa e della difesa riguardo ai risultati degli esami del Dna che hanno convinto gli inquirenti a mandare dietro le sbarre Bianchini. La prossima udienza è stata fissata per il 22 marzo, giorno in cui sarà ascoltato il capo della Squadra Mobile Vittorio Rizzi e inizierà anche l'audizione delle parti offese.

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