Preso il bullo che rapinava liceali

Non c'è due senza tre: dopo la prima rapina "studentesca" del novembre scorso e l'arresto per furto a dicembre, ieri sono scattate nuovamente le manette per il baby-rapinatore di liceali. Ha appena 19 anni ed è un nullafacente residente a Roma, ma ieri ha fatto lo sforzo della levataccia mattutina per essere a Tivoli ben prima del suono della campanella d'ingresso a scuola. E, come un Fonzie d'altri tempi, s'è sistemato nella saletta interna di un bar adiacente il liceo scientifico Spallanzani attendendo l'arrivo dei "pivelli". Quando due quindicenni sono entrati nel suo "ufficio" il bullo, spalleggiato da un complice, li ha subito minacciati chiedendo soldi. Ma i due studenti non avevano altro che spiccioli, mandando su tutte le furie i due aggressori che, in mancanza d'altro, si sono impossessati del telefono cellulare di uno dei due liceali, prima di allontanarsi. I due malcapitati non hanno dato nessun allarme, filando dritto a scuola. Ma il ritardo accumulato li ha obbligati all'ingresso posticipato alla seconda ora che hanno poi dovuto giustificare spiegando il fuoriprogramma subito all'interno del bar. E l'allarme della preside ha mobilitato i carabinieri della stazione di Tivoli che, anche grazie anche alle minuziose descrizioni degli aggressori fornite dalle vittime, sono riusciti a identificare il bullo 19enne, già noto agli uomini del capitano Luca Palmieri per i precedenti degli ultimi due mesi. Ora i militari, dopo averlo portato a Rebibbia con l'accusa di rapina aggravata, sono alla ricerca del complice, partendo da quelli che hanno precedenti specifici. Nonostante la giovanissima età, infatti, anche i baby-bulli tendono a reiterare sempre lo stesso reato: fra i 5 minorenni arrestati la scorsa settimana per la rapina ai danni di un 16enne sul treno Roma-Lunghezza i carabinieri della Compagnia tiburtina hanno preso un 17enne kosovaro già resosi protagonista di un fatto analogo due anni fa.