Piano regolatore, ricorso del Comune

{{IMG_SX}}È ufficiale. Alemanno ha letto le motivazioni dei Beni culturali ai vincoli apposti su circa 5mila ettari di Agro romano tra Ardeatina e Laurentina ed è andato su tutte le furie. Il braccio di ferro sull'urbanistica, fino ad ora tutto politico, da ieri è anche istituzionale. Dal detto e non detto, dalle scaramucce sugli stadi, si è arrivati allo scontro frontale tra il ministro e il sindaco. Un ricorso inevitabile, purtroppo, che segnerà un ulteriore stop alla pianificazione del territorio, a progetti privati e all'Housing sociale. Il primo cittadino «dopo una approfondita valutazione dell'iter seguito dal Mibac», ha affidato al suo assessore competente Marco Corsini l'annuncio del ricorso e le motivazioni della sua decisione: «Abbiamo sempre detto - ha spiegato il titolare dell'Urbanistica - che il metodo seguito dalla Soprintendenza lasciava molte perplessità e abbiamo sempre, ma inutilmente, reclamato il rispetto del principio di leale collaborazione tra i diversi livelli di governo del territorio». Soprattutto perché «il Prg del Comune è stato già approvato con il parere favorevole della Soprintendenza. In molti casi si tratta di aree ritenute edificabili addirittura dal prg del '62». Ma più del merito, che Corsini non ha voluto mettere in discussione, per ora - è il metodo a bruciare: «Il tavolo istituzionale costituito dal Ministro non è mai stato convocato». Anzi una volta, ma si è parlato dello stadio della Roma. «È una sconfitta della politica, della copianificazione e del buon senso. Non c'è stato alcun rispetto per la città e per il ruolo del Comune. Le rassicurazioni fatte dal Ministero non sono state mantenute. Non ci resta che chiedere al giudice - ha concluso Corsini - la conferma di questa convinzione».