Mercato Trionfale, piove sui banchi

Il nuovo mercato Trionfale ha aperto un anno fa e oggi il suo futuro è già a rischio. Molti operatori non pagano il canone di affitto, la società proprietaria minaccia di sospendere i servizi e la struttura di via Andrea Doria si allaga regolarmente quando piove. Gli operatori hanno steso dei teloni di plastica tra un banco e l'altro, qualcuno è ricorso anche ai secchi di plastica per tamponare le infiltrazioni. Alcuni banchisti, esasperati, hanno deciso di abbassare la serranda definitivamente. Ma gli altri, la maggioranza dei 272 operatori riuniti nella cooperativa del mercato, venerdì scorso hanno scritto una lettera al sindaco Alemanno, all'assessore al Commercio Davide Bordoni e al presidente del Municipio XVII Antonella De Giusti per «mantenere gli impegni presi, dovendo, in caso contrario, assumere ogni legittima iniziativa politica, mediatica o giudiziaria per tutelare i nostri diritti». Gli impegni a cui si riferiscono gli operatori sono «la riduzione del canone di locazione da 0,62 a 0,55 euro al giorno al metro quadro, la tassa di smaltimento dei rifiuti compresa nel canone, la costituzione di un organismo paritetico tra Comune, cooperativa e Nuovo Mercato Andrea Doria (società proprietaria che gestisce la struttura, ndr) e l'elaborazione di un piano di marketing per il rilancio promozionale del mercato». Tutti impegni che sarebbero dovuti essere messi nero su bianco nell'atto aggiuntivo alla convenzione istitutiva del mercato che attende ancora l'approvazione del Campidoglio. Gli operatori esigono «quanto promesso», motivo per cui il 40% di loro è moroso da alcuni mesi. Già a dicembre la società proprietaria aveva minacciato di «ridurre i servizi sino alla completa sospensione», nel caso lo stato di morosità fosse continuato. A questo punto non siamo ancora arrivati. La pulizia della struttura, infatti, non è mai venuta a mancare, ma la vigilanza è stata ridotta da quattro guardie a una sola. «Negli ultimi tempi sono aumentati pure i furti ai danni dei clienti ma anche di noi operatori - si lamenta Fabio Barbante, proprietario di un banco di tessuti - per non parlare degli allagamenti». La struttura, infatti, è aperta in più punti e non sono mai stati installati pannelli in grado di evitare gli acquazzoni. «L'altro giorno ha piovuto su tutta la merce, sono stato costretto a stendere un telo sul soffitto», racconta Barbante. Nel corridoio accanto c'è Thomas: sopra il tetto del suo banco di merce varia, dalle caramelle al caffè, ha posizionato tre secchi anti-infiltrazioni. «Pochi giorni fa il banco si è allagato, un danno enorme, ho dovuto buttare via tutto». Ma le lamentele maggiori arrivano dai banchi del pesce. Alla pescheria «Maria La Pugliese» i dipendenti indossano tutti giaccavento e cappello di lana. «Quando tira vento ed è brutto tempo qua si congela, il soffitto è aperto in più punti e si creano forti correnti d'aria. Abbiamo registrato un calo dei clienti del 30 per cento - si sfoga sconsolato il proprietario Santo Trinca - e quando il pavimento si allaga bisogna stare attenti a non scivolare per terra».