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Roma, taxi più cari I clienti protestano

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{{IMG_SX}}Taxi più cari a Roma a partire da febbraio. Il Campidoglio sta ultimando il nuovo piano dei costi: la tariffa fissa da e per l'aeroporto di Fiumicino passerà da 40 a 45 euro, le corse urbane peseranno sul portafogli il 5% in più. Il piano tariffe per il servizio pubblico non di linea, cioè dei taxi, è scaduto. E si pagherà di più per una corsa in auto bianca. I dettagli sono ancora allo studio del Campidoglio ma il nuovo piano tariffario entrerà in vigore entro febbraio. Ovviamente si pagherà di più. Come sempre infatti i piani tariffari vengono rivisti al rialzo. Ma se sulla tratta da e per l'aeroporto di Fiumicino l'aumento è di 5 euro, si passa dunque da 40 a 45 euro, costerà di più prendere un taxi per le corse brevi. Viene infatti introdotta la cosiddetta «tariffa progressiva» in sostituzione della doppia tariffa (la 1 che si applica in città e la 2 che si applica fuori dal raccordo). Una misura questa che se da una parte taglia la testa ai furbetti che applicavano la tariffa più cara all'insaputa del cliente, dall'altra comporta un aumento di circa il 5 per cento sulle corse urbane. Il principio della tariffa progressiva infatti è che più chilometri si percorrono in taxi e meno si spende. Il nuovo piano tariffario presenta già però più di un problema. Per quanto riguarda le corse da e per il Leonardo Da Vinci ad esempio, i taxi del comune di Fiumicino chiedono 60 euro e l'aumento da 40 a 45 euro della tariffa dei taxi di8 Roma è un segnale verso un compromesso al quale si dovrà lavorare con il Comune di Fiumicino. Per quanto riguarda invece l'abolizione della doppia tariffa (urbana ed extra) le associazioni dei consumatori Aduc e Codacons sono già scese sul piede di guerra. «In un periodo di generale crisi economica e di difficoltà per le famiglie, aumentare le tariffe dei taxi rappresenterebbe un ingiusto danno per gli utenti, e ci batteremo perché ciò non avvenga - sostiene il presidente Codacons Carlo Rienzi - impugneremo al Tar qualsiasi provvedimento che autorizzi gli aumenti e ci batteremo con ogni mezzo per evitare ingiustificati salassi a danno degli utenti». La crisi economica però «c'è anche per i tassisti - spiega il consigliere capitolino del Pdl Maurizio Berruti - e i costi di gestione sono cresciuti in modo sensibile. Il taxi infatti pur essendo un servizio di trasporto pubblico con tariffe controllate subisce i costi di gestione del libero mercato. Il piano tariffario è del 2007 e prevede un aggiornamento ogni tre anni. Un aggiornamento che porta equilibrio e giustizia nell'economia e nella gestione del servizio». Ma la «battaglia» non si ferma all'aumento delle corse. Alla luce della richiesta di risarcimento danni per un milione di euro al Comune di Roma e alla Camera di Commercio di Roma avanzata dalla vedova di un noleggiatore morto a seguito di una lite con un tassista, il capogruppo dell'Udc in Campidoglio, Alessandro Onorato chiede con forza l'istituzione di una commissione d'inchiesta per la verifica della fedina penale di chi detiene una licenza taxi e accusa il «silenzio» di sindaco e assessore. Eppure, non solo il presidente della commissione capitolina alla Mobilità, Antonello Aurigemma ha subito espresso parere favorevole alla commissione ad hoc ma è sempre lo stesso Berruti, promotore tra l'altro della commissione garanzia su taxi e ncc, a riportare ordine nelle polemiche con l'opposizione. «Il consigliere Onorato dovrebbe ricordarsi che anche lui faceva parte della passata giunta Veltroni, la quale non solo ha stilato i criteri con i quali sono state rilasciate poi ulteriori licenze taxi, ma ha anche omesso di dotarsi di strumenti regolatori che rendessero più trasparente lo status del tassista. Il concorso - precisa poi Berruti - che attualmente è sotto inchiesta da parte della magistratura, non può, per ovvi motivi, essere posto sotto esame da una commissione comunale ad hoc, che semmai deve essere costituita dopo i risultati acquisiti dalla magistratura ordinaria».

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