La Capitale parte favorita

Una sfida vissuta gomito a gomito. Ieri mattina, al Tempio di Adriano, Gianni Alemanno ha presentato il primo schema del villaggio olimpico e il logo del Dossier che Roma consegnerà al Coni a fine febbraio. In serata, a poche centinaia di metri di distanza, si sono riuniti i parlamentari del Triveneto per fare lobby e sostenere la candidatura di Venezia ai Giochi del 2020. L'incontro, inizialmente aperto alla stampa ma poi svoltosi a porte chiuse, ha visto la partecipazione di ben 130 onorevoli tra deputati e senatori e si è tenuto nella sede della Regione Veneto a Roma, in via del Tritone. Tra i promotori il trevigiano Fabio Gava del Pdl. Un comitato «bipartisan» nato per cercare di sovvertire un pronostico che, allo stato attuale, vede Roma in vantaggio rispetto alla città lagunare. Lo stesso sindaco Massimo Cacciari, qualche settimana fa, si era detto piuttosto pessimista riguardo le possibilità di Venezia. Ma l'appoggio politico e la partnership di Torino hanno fatto tornare il sorriso sul volto del filosofo: «Siamo partiti da uno e adesso siamo a dieci - ha detto ieri Cacciari - sta crescendo il lavoro e cresce la convizione che una probabilità reale c'è. Il pericolo era che l'ipotesi olimpica andasse in fumo prima di cominciare, e invece non è stato così». In mattinata, come detto, era stato il turno di Gianni Alemanno, che ha ribadito ancora una volta come il Coni dovrà scegliere «in base alla prospettiva di successo internazionale, perché oggi giochiamo in casa, ma domani ci dovremo confrontare con le più grandi capitali del mondo». Da questo punto di vista, Roma ha un altro piccolo vantaggio rispetto a Venezia. Nei confronti del Cio, infatti, la Città Eterna vanta un credito importante. Quando nel 1997 fu scelta Atene il dossier di Roma 2004 era considerato migliore, ma si decise di premiare la città greca che, in precedenza, aveva perso i Giochi del centenario. In questo caso il risarcimento spetterebbe proprio alla Capitale italiana.