«Il rimprovero del collega più efficace dei test»
«Unrimprovero di un collega è meglio di un test» per Pierluigi Bartoletti, segretario regionale Fimmg Lazio. Perché l'«educazione tra pari» è più efficace dei controlli antidroga. Dottor Bartoletti, perché il rimprovero di un collega è più efficace di un test antidroga dell'azienda? «Se certi comportamenti, come l'assunzione di droga da parte di qualche conducente di autobus, sono comportamenti noti in ambiente lavorativo, ma passano in cavalleria, vengono cioè sottaciuti, espongono ad un rischio non solo le persone esterne all'azienda, come i passeggeri, ma anche chi usa sostanze stupefacenti». E allora che deve fare il collega che sa che l'altro si droga? «Non deve fare finta di niente, deve dissuaderlo, con frasi amichevoli, certo, ma deve fargli capire che sta sbagliando in modo deciso. Se un autista si droga e il collega lo sa e gli ricorda che deve mettersi alla guida di un mezzo grande e impegnativo come un autobus, per esempio, il suo rimprovero sarà efficace. Così passa anche il messaggio che se certi colleghi se ne accorgono ti rimproverano e anche se non vanno a spifferarlo al capo ti redarguiscono, è il concetto espresso nell'educazione tra pari che raggiunge sempre l'obiettivo». Ma i test antidroga funzionano? «Dipende da cosa si cerca». Se si cercano tracce di cannabis che si cerca? «Il principio attivo della cannabis è il Thc, e si elimina entro cinque giorni. Ma a meno che non fumi spinelli come il camino nell'inverno sarà più facile trovare nelle urine il metabolita, cioè la sostanza che deriva dalla degradazione, che per la cannabis è il delta-9-tetraidro-cannabinolo». Ma chi viene avvertito 24 ore prima del test, assumendo diuretici può accelerarne l'eliminazione? «Dipende, non è matematica». Nel test della cocaina cosa si cerca? «Si va invece a cercare un altro metabolita che si chiama benzoilecgonina, che si becca entro due- quattro giorni dall'assunzione, mentre nei capelli le tracce rimangono molto tempo. Il problema sono gli acidi cioè le pasticche, più difficili da scovare, bisogna andare a trovare il marcatore biologico, e i costi sarebbero pazzeschi. In teoria se tu non usi stupefacenti tradizionali i controlli vanno a farsi friggere». Quindi è difficile controllare un dipendente? «È difficile controllare un atleta nel mondo dello sport, che usa tecniche molto sofisticate, e impegna grandi fondi e risorse, figuriamoci un dipendente». E perché? «I test antidroga in azienda possono funzionare più come deterrente che per il controllo. Ci sono troppe varietà di sostanze stupefancenti e poche aziende potrebbero sostenere l'impegno finanziario necessario ai controlli». G. M. C.