Cibo in eccesso ai più bisognosi

Il Comune dice stop agli sprechi alimentari. Parte la «Rete alimentare cittadina», una nuova iniziativa che cercherà di ridurre le eccedenze alimentari, di cibo fresco o già cotto, trasformandole in risorse per i bisognosi. Il progetto è stato presentato ieri in Campidoglio dall'assessore alle Politiche Sociali Sveva Belviso e dal presidente del Banco Alimentare del Lazio, Antonio Abbate. Dopo una mappatura del territorio per individuare i soggetti deboli, verranno messi in contatto, grazie al Banco Alimentare, i produttori di cibo con le realtà assistenziali. Ad occuparsi della distribuzione del cibo saranno gli stessi operatori degli enti assistenziali. «Vogliamo eliminare l'auto centralità - spiega l'assessore Belviso - il nostro obiettivo è stimolare chi già fa». La formazione degli operatori consentirà così di evitare il ricorso ad agenzie di distribuzione esterne, con un notevole risparmio dei costi per le casse dell'Amministrazione. Il progetto, che partirà a febbraio con la formazione degli operatori, sarà inizialmente sperimentato in tre municipi: il I, il XII e il XVII per poi arrivare in tre anni a coprire l'intero territorio romano. Un sistema che permetterà di recuperare almeno 10.800 pasti al giorno, per un valore di 40 mila euro.