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È vecchia opinione che, quando con una persona non si sa proprio cosa dire, basta iniziare a parlare di calcio e la conversazione spicca il volo.

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Destrae sinistra non parlavano più da tempo se non per insultarsi. Ma quando si è profilata la possibilità di avere di nuovo nella Capitale i Giochi a 60 anni di distanza, all'improvviso le divisioni sono scomparse: Rutelli firma la mozione approvata all'unanimità in Campidoglio, Veltroni scrive ad Alemanno, il sindaco si confronta con Zingaretti e Montino. Proprio sindaco, presidente della Provincia e Governatore si sono incontrati ieri in Comune per pianificare una strategia il più possibile condivisa per la candidatura romana. È stata decisa l'istituzione di un tavolo tecnico tra gli enti che studi l'approccio migliore possibile ai dettami del Cio. Ma, al di là della burocrazia, l'aspetto più importante è stata la conferma di quell'unione di intenti senza la quale non si va da nessuna parte. «È una sfida che si vince solo se non ci si divide», ha ribadito ancora Alemanno. Le critiche e i distinguo arriveranno comunque. È normale quando di mezzo ci sono faccende strettamente legate all'urbanistica. «Ci sono questioni di mobilità e infrastrutture che vanno affrontate con grande delicatezza», ha già sottolineato Esterino Montino. L'importante è che ogni appunto sia sempre costruttivo e mai strumentale. La posta in gioco è troppo alta, un eventuale successo fa gola a tutti. Tanto più che nessuno può prevedere, nel 2020, chi siederà in Campidoglio.

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