Un lavoro per gli emarginati
In Campidoglio arriva Retis. Una Rete di Inclusione Sociale con l'obiettivo di consentire alle persone in stato di marginalità di uscire dal loro disagio, avviandole al mondo del lavoro. Un'iniziativa presentata ieri dall'assessore alle Politiche Sociali Sveva Belviso e dal sindaco Gianni Alemanno a fianco dell'amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi e del presidente di Confcooperative Roma e Lazio, Carlo Mitra. Due i progetti già avviati all'interno del sistema che consentiranno l'inserimento di circa 100 persone fragili, tra cui lavavetri, nomadi e vittime di sfruttamento, in attività inerenti il decoro urbano e la raccolta dei rifiuti ingombranti. «Attraverso una cabina regia, infatti, la Rete sarà in grado di raccogliere, monitorare e mettere a sistema le informazioni relative alle diverse aree di disagio sociale ed economico presenti nella città. Tra i beneficiari della Retis, le persone coinvolte nei provvedimenti e nelle ordinanze comunali, in regola con i permessi di soggiorno se immigrate, che saranno avviate a programmi di tirocinio formativo e borse lavoro. Un progetto, costato all'assessorato capitolino 700mila euro, già in cantiere da tempo ma che con l'emanazione dell'ordinanza sui lavavetri e l'avvio del piano nomadi ha subito un'accelerazione. «È evidente che nella nostra città non c'è spazio per presone che violano la legge - specifica Alemanno - È quindi fondamentale creare progetti di microeconomia che orientano queste persone fragili verso la legalità». Per ulteriori informazioni si può visionare il sito www.programmaretis.it.