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Bomba contro sede dei carabinieri Indaga un pool antiterrorismo

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Attentato contro la sede dell'associazione nazionale carabinieri in congedo sezione di Montesacro: un ordigno artigianale, fatto con 9 bombolette di gas da campeggio e alcuni fili elettrici, è esploso ieri notte notte davanti all'ingresso secondario di un istituto tecnico romano, l'Ict Matteucci, in via delle Vigne Nuove. L'esplosione ha danneggiato il portone della scuola, una vetrata e annerito la targa dell'associazione dei carabinieri che da dieci anni risiede nello stabile. Il gesto è stato rivendicato in mattinata con una telefonata ad un quotidiano romano dalle "Cellule di resistenza proletaria nucleo Mario Galesi". Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Montesacro. "L'attentato di questa notte contro la sezione di Montesacro dell'Associazione nazionale dei carabinieri in congedo è un atto vile che merita la piena condanna da parte delle istituzioni - commenta in una nota l'assessore provinciale alle Politiche della Sicurezza e Protezione Civile, Ezio Paluzzi - Un gesto che svela apertamente il suo scopo: quello di colpire da vicino l'Arma dei Carabinieri e anche di attaccare tutte quelle persone che ogni giorno con il loro volontariato contribuiscono a garantire la sicurezza della nostra comunità. Un atto ignobile che non deve essere sottovalutato da nessuno. Nell'esprimere solidarietà e vicinanza a chi è stato colpito, mi auguro che i responsabili vengano presto individuati e consegnati alla giustizia". Il Pdl di Roma, tramite il deputato e coordinatore romano Gianni Sammarco, in una nota esprime "sdegno e condanna per l'inaccettabile attacco alla sede dei Carabinieri in congedo a Vigne Nuove, esprimendo tutta la propria solidarietà e vicinanza all'Arma dei Carabinieri che merita il plauso e il ringraziamento di tutta la collettività per l'incessante lavoro a contrasto e prevenzione della criminalità".   Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti ha aperto un fascicolo in merito all'ordigno fatto esplodere in via delle Vigne Nuove. L'ipotesi di reato deve essere ancora formulata. Il magistrato, che coordina il pool antiterrorismo, è in attesa di ricevere un rapporto dai militari della compagnia di Montesacro cui sono stati affidati gli accertamenti. L'attentato è stato rivendicato dalla «Cellula di resistenza proletaria Nucleo Mario Galesi» (il brigatista morto in una sparatoria avvenuta su un treno Roma-Firenze all'altezza di Arezzo il 2 marzo del 2003) sigla non sconosciuta agli investigatori.  

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