San Raffaele, presto 350 licenziamenti
Ieri la struttura, «dando seguito a quanto preannunciato in sede di recenti incontri con le organizzazioni sindacali - spiega una nota - ha ufficialmente aperto una procedura di licenziamento collettivo che, tra dipendenti e collaboratori, porterà alla riduzione degli organici per circa 350 unità». «Questa decisione è la conseguenza della riduzione progressiva di attività, tariffe e posti letto subita dalle strutture sanitarie gestite dalla Società - accusa il San Raffaele - a causa dell'emanazione e successiva conferma, da parte della Regione Lazio, di provvedimenti normativi oltremodo penalizzanti anche sotto il profilo della dequalificazione delle prestazioni sanitarie sino ad oggi rese». La struttura capitolina afferma di «aver già subito negli ultimi due anni un taglio di attività e tariffe per gli effetti» di alcuni provvedimenti che hanno portato, «di recente, a 112 licenziamenti». E accusa di trovarsi «nuovamente a dover affrontare un drastico ulteriore ridimensionamento a causa del Decreto commissariale n. 41/09, successivamente modificato e integrato dal Decreto commissariale n. 56/09 del 28 luglio 2009, che si traducono, per la Società, nella riduzione di circa 600 prestazioni al giorno, con un taglio del fatturato di oltre 35 milioni di euro, come dichiarato recentemente dallo stesso vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino. Tali provvedimenti toccano, in particolare, le attività di alta riabilitazione e quelle destinate a bambini colpiti da gravi disabilità di vario genere, che costituiscono la vocazione principale di gran parte delle strutture San Raffaele».