Sgominata la cupola degli usurai
Prestavano i soldi a commercianti, piccoli imprenditori e artigiani per poi chiederli indietro a un tasso di interesse del 1000% annuo. A ogni rifiuto o titubanza seguivano botte, intimidazioni e minacce. Un vero muro di omertà quello costruito intorno all'organizzazione criminale con a capo il 50enne D. M., pluripregiudicato e già arrestato pochi giorni fa per estorsione. Oltre un anno di dure indagini per i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Velletri, diretti dal capitano Marco Piras e dal tenente Danilo Ciampini, con la supervisione del tenente colonnello Rosario Castello, che alla fine hanno decapitato e sconfitto una vera e propria associazione per delinquere finalizzata a usura, estorsioni, traffico di stupefacenti e falso. Dodici misure cautelari quelle spiccate dal Gip del Tribunale di Velletri che ha anche disposto trenta perquisizioni domiciliari. Così, all'alba di ieri mattina decine le pattuglie partite dalla caserma di via Fontana delle Fosse. Nove le persone arrestate, due quelle sottoposte all'obbligo di firma e ventisei quelle denunciate. Uno della banda, un albanese, non è stato trovato in casa ed è ricercato. New Deal questo il nome dell'operazione dei carabinieri. Un nome non casuale come sottolineato durante la conferenza stampa: «Gli indagati, dopo l'omicidio di Luca De Angelis hanno avviato un nuovo corso criminale facente capo a D.M. con l'intento di assicurarsi la "piazza" di Velletri». Infatti la maggior parte di loro, oltre a occuparsi di riscuotere crediti con le «buone o con le cattive», gestiva un giro di cocaina che acquistava proprio con il "denaro sporco". Durante le perquisizioni sono state sequestrate armi finte e passamontagna. Presente alla conferenza stampa anche il procuratore capo di Velletri, Silverio Piro: «In Procura - ha spiegato-abbiamo costituito un gruppo di lavoro composto da tre sostituti procuratori per monitorare più da vicino il fenomeno della criminalità organizzata nel territorio».