«È sporco, ci sono i neri e l'aids» Gli zingari diventano razzisti
Èun'avversione totale per la nuova sistemazione e per i nuovi «vicini» che i Rom troveranno lì già installati e abitanti. Una sorta di assurdo razzismo di ritorno. La situazione nella struttura della Croce Rossa Italiana ha tutti i presupposti per diventare difficile. «Qui le stanze sono da otto posti e vivo in una occupata a metà – dice una donna di colore davanti alla cancellata dell'area – Ho paura che nei letti vuoti mi mettono gli zingari: non ho alcuna intenzione di vivere con gente che non è del mio gruppo». All'arrivo ieri del primo pullman con i nomadi, tanti occhi scrutavano dalle finestre del caseggiato. Un gruppo di persone con le bandiere della Destra, capeggiato dal segretario della federazione romana del partito, Roberto Buonasorte, contestava il trasferimento dei Rom a Castelnuovo di Porto. Nello stesso spiazzo, altri quattro nomadi giunti con una Punto e un camioncino scassato, tutti senza bollo assicurativo visibile: «Sono nato in Italia 35 anni fa. E mi mettono qui e dovrei chiedere l'asilo politico per ottenere l'alloggio? - dice un nomade - E poi qui è sporco e lontano da scuola per i miei figli». Eppure il campo di via di Salone non brilla per pulizia. Appena fuori dall'area, i contenitori rossi dell'Ama, solo in minima parte utilizzati. Il resto è buttato tutto intorno, come se fosse impossibile raggiungere i secchioni distanti appena pochi centimetri da dove resti vegetali e animali, carte e altri oggetti stanno a marcire nel fango. Carcasse di auto e furgoni sono in un miscuglio con altro ciarpame e spazzatura. Dentro l'insediamento rifiuti, resti di passeggini, vecchie padelle e vestiti. Sotto la finestra di una casa-container, una raccolta di pannolini usati: si preferisce buttarli fuori, sorbirsi il lezzo risultante, senza alcuna cura per il decadimento della condizione igienica.Giu. Gri.OREDROB:#GRIGIU@%@