Presi altri dieci ladri pasticcioni
Un italiano, un francese e un marocchino si mettono d'accordo per il colpaccio. Tutti e tre hanno già vecchi debiti con la giustizia ma il vizio di andare a rubacchiare qua e là non lo hanno perso. Così, presa in prestito l'auto della sorella dell'italiano, una Punto rosso, girano per Vitinia alla ricerca della villetta da svaligiare. Non la parcheggiano sotto casa. Non cambiano neanche le targhe nonostante nell'utilitaria ne abbiano diverse e scavalcano la recinzione senza accorgersi dei carabinieri dietro di loro. Con cacciaviti e piede di porco forzano la serratura del portone ma vengono arrestati prima di metter piede nella villa. Sembra quasi una barzelletta la vicenda che l'altra notte ha portato al fermo di tre pregiudicati, stereotipi perfetti dei ladri pasticcioni. Approssimativi, rumorosi e inesperti: i «microcriminali» di oggi. Tra Ostia e Fiumicino, in sei giorni gli uomini del colonnello La Gala ne hanno arrestati dieci. Due albanesi fermati a Fiumicino, anche loro dopo un tentativo di furto in villa andato a male, un cileno a Fregene a bordo di un'auto rubata e una slovacca a Ostia, sorpresa a rubare vestiti. Italiano l'uomo che, rubata un'Opel Corsa ad Acilia, ha tentato di rivenderla a pezzi nel mercato rionale. Unici «professionisti» i due sorpresi all'Infernetto mentre forzavano il cofano di una Mercedes. Per rubare le auto di lusso sostituivano le centraline ma i militari sono riusciti ad arrestarne uno, napoletano, e a identificare il complice riuscito a fuggire.