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segue dalla prima Matteo Vincenzoni Sarà che non ci sono più i Totò a tener lezioni di furto sui lavatoi dei palazzi di periferia.

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Tantoin galera, oggi, ci finiscono in pochi! Devono farne di corse quei poveri sbirri prima di poter consegnare qualcuno, finalmente, alle amorose cure delle guardie carcerarie. Così, non passa giorno, a Roma, senza sentirne delle belle. La microcriminalità romana, ieri, si è superata, regalando quattro differenti episodi alle cronache cittadine. 1° episodio/Galeotto fu lo zainetto rosso Due italiani (F.F. 25enne di Siracusa e L.A. 29enne di Siena), in via Castro Pretorio rapinano la borsa e il pc portatile a una ragazza. Lei non reagisce, ma li squadra per benino. Al Commissariato Viminale, dove si reca per la denuncia, li descrive ai poliziotti, dettagliatamente, senza tralasciare il particolare dello zainetto rosso indossato da uno dei due. Particolare che ha permesso agli agenti, in 48 ore, di rintracciare i due alla Stazione Termini e arrestarli. 2° episodio/Mai tornare sul luogo del delitto A.M., 42 anni, romano, non conosceva la prima regola del malvivente. Così, ha atteso l'ora di chiusura di un supermercato della Montagnola, e si è presentato con il volto coperto da una sciarpa, armato di pistola finta, per riscuotere l'incasso. Si è fatto consegnare 4mila euro ed è scappato in auto. Dopo un po' sono arrivati gli agenti del Commissariato Tor Carbone chiamati per il colpo. E l'hanno trovato lì. Non pago, infatti, il rapinatore era tornato al supermercato per curiosare cercando di confondersi tra la folla accorsa. Arrestato. Il complice, più "studioso" di lui, non è stato rintracciato. 3° episodio/L'auto si ruba se sai metterla in moto In via Gregorio VII, due romani, F.F. di 42 anni, pregiudicato, e C.I. di 31 anni, spingono per la discesa una Smart. Passa la polizia che chiede: «Ma che state a fa?». Quelli, un po' impacciati, rispondono: «Ma niente, abbiamo perso le chiavi. La portiamo sotto casa». La polizia, naturalmente, chiede loro i documenti della vettura, intestata a una ragazza, e li arresta. I due confesseranno più tardi il loro maldestro tentativo. 4° episodio/I ladri, in genere, non fanno baccano Lei, invece, sì. Ha tentato anzi di aprire con un cacciavite la porta di un appartamento di via Poggio Moiano, al quartiere Trieste, in pieno giorno. Ha forzato la serratura facendo un rumore così forte che non poteva non essere avvertito dagli altri condomini. La nomade di 40anni è stata sorpresa dagli agenti del Commissariato Vescovio, chiamati dai vicini, con il cacciavi

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