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Truffa via Internet del cliente fantasma

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.Un pregiudicato romano di 33 anni, della Cecchignola, si era fatto spedire tv al plasma, computer e altre chicche hi-tech. Fino all'altra sera, quando è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo radiomobile diretto da Mauro Conte, mentre cercava di fuggire sulla Laurentina. Gli acquisti sono cominciati a ottobre. Cinque e tutti da una ditta di Treviso. Gli assegni facevano parte di una partita di tremila titoli di credito persi a settembre da una società del Sud. L'impresa aveva denunciato lo smarrimento all'istituto di credito che aveva emesso i libretti, ma il sistema bancario non è stato così rapido nel serrare i controlli. Il romano ne ha approfittato. Mette a segno i primi acquisti. Su Internet fa l'ordine, dà come indirizzo dove recapitare il pacco quello di un hotel alla Cecchignola, il giorno dalla consegna si fa trovare lì fuori e quando arriva il corriere gli dà l'assegno (smarrito) e ritira il pacco. Ma negli ultimi giorni il meccanismo s'inceppa. Le banche aprono gli occhi. Quando la ditta di Treviso mette all'incasso i primi titoli, l'istituto si accorge che fanno parte di una partita di libretti di cui è stato denunciato lo smarrimento, e la firma non è stata riconosciuta. Erano inventati. Per cui, quando il romano ordina ancora via Web, il corriere riceve disposizione di consegnare la merce solo dietro pagamento in contanti o assegno circolare. L'altro giorno l'appuntamento, davanti all'hotel della Cecchignola. Arriva il corriere, vede che l'assegno non è circolare e si rifiuta di consegnare il pacco. Il pregiudicato aggredisce l'autista, prende il pacco e scappa su una Panda. Ma il corriere annota la targa. Avvisa il 112. Poco dopo l'arresto.

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