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Rapine in sala giochi, presa baby gang

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Lipagava trecento euro a rapina nelle sale giochi Blue King, di Centocelle e Monteverde. Lui, Alessandro Cesaretti, 21 anni, faceva il capo. Gli altri due quindicenni, B.A. e R.M., erano i complici che si scambiavano informazioni su Facebook, il social network su Internet. Tutti di Centocelle. Sono stati smascherati dagli investigatori del commissariato Prenestino, diretto da Mauro Fabozzi. I ragazzini, col volto travisato, armati di coltello e bombolette di vernice spray, si dividevano i compiti: uno controllava l'esterno del locale, l'altro entrava a faceva il cattivo con il capo. Tre i colpi messi a segno, tutti a dicembre, fruttati oltre 11 mila euro. Cesaretti (figlio d'"arte": il padre ha precedenti per lo stesso reato) è stato sottoposto a fermo insieme con R.M., cantante rapper, con un disco all'attivo, trovato con 14 grammi di hashish. Denunciato invece B.A, russo, (il papà è all'estero, la madre fa la barista a Centocelle). Ricercata un'altra persona. A Martinetti è venuta l'idea di razziare le slot machine, dove ogni volta perdeva delle piccole fortune. E quindi: rapinare per rientrare dei soldi. Nei locali Blue King giocavano anche i quindicenni. Così Martinetti li ha coinvolti. La prima rapina il 10 dicembre, in via dei Castani. Entrano in azione alle 4 del mattino (il locale chiude alle 3). Ci sono la cassiera e le donna delle pulizie. Le minacciano con un cacciavite spingendole a entrare in un ripostiglio, dove rimarranno sino alla fine della rapina. Bottino: 10 mila euro. Il 13 e 17 del mese gli altri due colpi, che però fruttano meno. Il gruppo si sente tranquillo. Il quarto assalto lo tentano al Blue di Monteverde, dove gli investigatori del Prenestino sono già passati avvertendo il personale dei rapinatori che hanno preso di mira le sale giochi. L'avviso è proficuo: il 29 dicembre la cassiera nota il movimento, avverte il 113 e la banda si dilegua. I tre credono che le telecamere interne ai locali non li abbiano ripresi, che dalle immagini non si riconosca il loro volto. Non è così. Il minore B.A. viene identificato per primo: ha una denuncia per ricettazione. Passando al setaccio le sue amicizie arrivano a Martinetti (un precedente per estorsione). È al Casilino, in una pensione gestita da cinesi. Quando vanno ad arrestarlo, però, non lo trovano: è scappato alla Garbatella, in casa del suo amico, Giorgio Silli, 34 anni, commesso in un negozio di alimentari, arrestato perché i poliziotti scoprono una piantagione domestica di marijuana. Il secondo a cui i poliziotti fanno visita è il quindicenne russo: lo trovano al computer mentre dialoga su Facebook con l'altro rapinatore minorenne, il rapper. Ora è caccia al quarto rapinatore.

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