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Beve pipì convinto che sia acqua.

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Lapunizione inflitta dalla scuola: contro chi ha urinato nella bottiglia, niente gita a Barcellona e quattro giorni di sospensione da dedicare a servizi di lavoro nell'istituto, e un giorno di stop a testa agli altri due "complici". I fatti il 17 dicembre. Li racconta lo studente-vittima, Matteo. «Durante la ricreazione - riferisce - ho giocato a pallone, poi nella quarta ora ho fatto educazione fisica. Sono tornato in classe, ho aperto lo zaino e preso l'acqua. Mentre bevevo qualcuno diceva: "Ora basta, basta". Mi sono insospettito, ho sentito un gusto amaro, ho guardato la bottiglia e ho capito. Sono andato dalla preside insieme col responsabile del fattaccio: il padre è nel consiglio di classe. Lui ha ammesso, io ho preteso che venissero presi provvedimenti. Dopo le vacenze di Natale, si è riunito il consiglio disciplinare, con prof e genitori. Pensavo che facessero sul serio, invece ridevano, sminuivano: "È una ragazzata, esagerata la sospensione"». Matteo è deciso a deunciare ai carabinieri: «Devo fare le analisi del sangue per vedere se ho preso infezioni. Vediamo se la punizione sarà rispettata, poi deciderò». Fab. Dic.

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