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Villa Polissena, rifugio e memoria di Casa Savoia

Villa Polissena

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È una casa di famiglia, e come tale, un grande raccoglitore di memorie, con un'attrattiva in più e cioè che i suoi abitanti hanno avuto un ruolo importante nella storia del nostro Paese. Le vicende di Villa Polissena, della principessa Mafalda d'Assia e dei suoi figli, in particolare di Enrico che ci abitò fino al 1998, rivivono oggi in un libro fotografico «Villa Polissena» (Ed. Giorgio Mondadori) curato da Mariù Safier, appena uscito in libreria. Questa volta il filo della memoria è affidato a un succedersi di foto, virate a seppia, una specie di viaggio virtuale tra giardini lussureggianti e laghetti alla giapponese, salotti sontuosi, camere da letto e stanze da bagno zeppe di quadri e ritratti. Un piccola porzione di paradiso dove gli scoiattoli abitano nei cipressi e le fontane barocche cantano, sottratto al caos della città, all'asfalto grigio e al cemento dei palazzoni. Fu Enrico d'Assia, pittore e scenografo del Teatro dell'Opera e del Maggio fiorentino e che abitò qui per gran parte della sua vita a inisistere «per la realizzazione del libro fotografico» ricorda Mariù Safier che esce a dieci anni dalla sua morte. «È scomparso il 18 novembre del 1999, da solo, in una clinica di Francoforte. Il giorno prima del compleanno della madre. Mi piace pensare che Mafalda abbia pregato l'Altissimo per averlo accanto a sè, togliendolo dal dolore che negli ultimi tempi lo affliggeva». Mafalda è la mamma adorata, la cui fine tragica (lei figlia del Re d'Italia morta prigioniera nel campo di concentramento nazista di Buchenwald) è stata per Enrico una ferita insanabile. Dal settembre del '43 (cioè da quando Mafalda fu arrestata dai nazisti proprio a Villa Polissena) non l'aveva più vista. Seppe della sua morte nel '44 dalla radio. «Alla fine si è convinto che l'assurda vicenda della madre è scaturita da una serie di coincidenze negative e da un destino beffardo». L'ultimo omaggio di Enrico verso quella casa (Villa Polissena fu il regalo di nozze del re Vittorio Emanuele III alla figlia Mafalda andata in sposa al principe Filippo d'Assia nel 1925) è l'ultimo omaggio alla grande madre il cui spirito sembra ancora aleggiare in quelle amate stanze. Un ricordo su tutti: la principessa-mamma, vestita da gran sera, che passa per dare un saluto ai due figli piccolini nella vasca da bagno che la supplicano di non andare via e si ritrova con vestito e gioielli compresi a sguazzare con loro. Viene in mente un'altra principessa moderna, Lady Diana Spencer che, fatalità, fu ospite di Villa Polissena durante il suo viaggio di nozze con il principe Carlo. Qui, inoltre, soggiornò a lungo il re Costantino di Grecia con famiglia dopo l'esilio. E vi passarono tanti artisti, direttori d'orchestra, attori e attrici leggendarie come Audrey Hepburn. Villa Polissena era il punto d'appoggio dell cugine Savoia (le figlie di Umberto, esiliato a Cascais) quando erano a Roma. Oggi ci abita Mafalda d'Assia, figlia di Maurizio, sposata con Ferdinando Brachetti Peretti dal quale ha avuto quattro figli. L'ultima Mafalda, neanche a dirlo, è una pittrice.

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