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Sicurezza, duello a Roma

Un'immagine del Colosseo

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{{IMG_SX}}La sicurezza tira per la giacca Gianni Alemanno. Da una parte il Comandante della Municipale Angelo Giuliani, dall'altra il superconsulente Mario Mori. E a forza di tirare qualcosa s'è strappato. Tanto che, secondo indiscrezioni, ieri il generale sarebbe stato sul punto di dimettersi. In un cassetto della scrivania del sindaco sarebbe pronta infatti un'ordinanza per affidare al capo dei Vigili urbani il controllo della futura Sala Sistema Roma, scalzando di fatto Mori che ha lavorato un anno e mezzo per costruirne le fondamenta. Quella stessa Sala che per tutto questo tempo è stata oggetto di un velato scontro tra i due. La Sala Sistema Roma è una cabina di regia in grado di far dialogare le sale operative degli enti che operano sul territorio del Comune e coordinarne le attività in caso di grandi eventi o emergenze. Il comandante Giuliani non ha mai fatto mistero dell'ingombrante presenza - per una questione di curriculum, s'intende - del generale: «La Sala Sistema è una mia idea. La proposi a Veltroni, poi a Rutelli durante le elezioni, poi ad Alemanno, che ha voluto diventasse realtà». «Alemanno l'ha voluta fortemente», gli fa eco Mori dal suo studio di via San Marco. Ma della Sala, la cui inaugurazione era stata annunciata per Natale, non c'è ancora traccia. E questo ritardo Mori l'ha poco digerito. Sulla volontà del sindaco è difficile nutrire dubbi. Una campagna elettorale fondata sulla sicurezza non poteva che sfociare nella decisione di portare Roma al livello di altre grandi capitali europee. Dal "modello Roma" al "modello Londra", in questo campo. E la scelta di Mori non è casuale. Ex capo del Sisde, fondatore del Ros, il suo curriculum è ben noto. Ma uno che ha poco a che vedere con i tempi e le chiacchiere della politica. Uno che se ha qualcosa da dire la dice, punto e basta. Come quel «L'ha voluta fortemente», che più o meno suona come: ora però, se volete questa benedetta Sala, lasciatemi lavorare. E se Mori mette i puntini sulle "i", lui che in questo anno non ha detto "a", se non nella stanza del sindaco, vuol dire che un po' di pazienza ora l'ha persa. La Sala Sistema Roma è il progetto più importante su cui stanno lavorando Mori e il suo gruppo, l'ufficio per il Coordinamento delle Politiche della sicurezza. L'idea di creare un "mini-assessorato", che ha sostituito il Dipartimento XVIII (Politiche per la Sicurezza e per i Giovani), nasce con il Patto per Roma sicura firmato dal sindaco il 29 luglio 2008. Il 24 settembre, con la delibera 300 della Giunta viene istituito. Il generale Mori, superconsulente di Alemanno, di fatto guida il gruppo che è diretto a sua volta dal colonnello Mario Redditi, ex capo di gabinetto del Sisde, topgun dell'aeronautica militare, al comando, durante la prima Guerra del Golfo, dell'operazione Locusta. A Redditi si affiancano Giuseppe Italia, ex-dirgente della polizia di Stato, e il colonnello Luciano Lorenzini, anche lui un tempo in quota Sisde, esperto di gestione degli apparati di sicurezza, al quale Mori affida la realizzazione della Sala Sistema. Negli uffici del Dipartimento, in via San Marco 8, lavorano una trentina di persone, tra dipendenti del Comune prima in forze al XVIII dipartimento e Vigili urbani, alcuni dei quali prossimi alla pensione, come l'autista di Mori. La Sala Sistema è dunque una stanza dei bottoni dove si potrà decidere, in caso di crisi, chi deve intervenire, come, dove e quando bisogna farlo. Ma è prima di tutto una stanza, e come ogni luogo deve avere una sede. Sede di destinazione che in un anno è cambiata tre volte con conseguente cestinatura di altrettanti progetti di massima. Il primo sito individuato fu via Baccelli, sede della Commissione Marzano. Ma il 17 maggio 2009, Alemanno, da Tel Aviv annuncia che l'Autorità nazionale palestinese avrà finalmente una sede romana, proprio in via Baccelli. Si cerca un nuovo posto nei locali degli uffici elettorali del Comune, in via dei Cerchi, ma poi alla fine non si trova la quadra. A luglio spunta l'ipotesi via della Moletta, al Campidoglio 2, zona Ostiense. Pare la volta buona, tanto che sul sito del Comune, alla voce "contatti" del Dipartimento per la Sicurezza, via della Moletta diventa l'indirizzo degli uffici del dirigente Lorenzini, anche se lui continua a seguire la progettazione della Sala Sistema dagli uffici di via San Marco. Pochi giorni prima di Natale, però, nel corso di una riunione tra il generale Mori e la Commissione sicurezza, si cambia di nuovo. La Sala Sistema sarà ospitata al comando centrale dei vigili urbani di via della Consolazione, nei locali mensa, al secondo piano, mentre al primo dovrebbe trovar posto la nuova sala operativa della Municipale. Ora - dicono dal Gruppo Mori - bisogna fare da capo il progetto logistico, e in primavera, se tutto andrà secondo i piani, si potrebbe partire. Finalmente una sala operativa dei vigili urbani. Dopo il fallimento del primo progetto con relativa perdita di qualche milione di euro, documentato all'inizio del 2009 da un'inchiesta de Il Tempo, la Municipale ci riprova. I progetti Centralizzazione dati e Radiolocalizzazione voluti nel 2003 dal comandante Zanetti e dal suo successore Catanzaro finirono "a carte 48". Il supercervellone che doveva gestire i dati del Corpo, comprese le multe, fu realizzato in parte e poi inutilizzato perché nessuno sapeva farlo funzionare. Mentre le schede Sim alla base del sistema Gsm di Radiolocalizzazione, che non piacque per niente ai sindacati di categoria, finirono nei cellulari dei "pizzardoni". Un papocchio a cui il neo comandante Giuliani cercò di rimediare, ma ormai la frittata era fatta. A maggio, comunque, Giuliani ottiene dal sindaco il via libera alla realizzazione della nuova sala operativa del Corpo. Il primo passo è realizzare Tetra, un nuovo sistema radiomobile che si avvale di un servizio di georeferenziazione, versione evoluta, per intenderci, della radiolocalizzazione, in grado di sapere in ogni momento dove si trovino le auto e gli agenti della polizia locale. E i sindacati? Secondo indiscrezioni il Comandante sa essere con le categorie molto convincente, tanto che Tetra è ora al ministero degli Interni alla ricerca di un finanziamento di 8 milioni di euro. Anzi, a sentire Giuliani, il malloppo può considerarsi già intascato. Un bel po' di soldi se - come spiegano dal Dipartimento - «per realizzare la Sala Sistema ce ne vogliono 4. Anzi - precisano - con altri 4, alla Municipale, la nuova sala operativa gliela facevamo noi». Perché fargliela loro? Qualcuno in passato ha scritto che la Sala Sistema è un puntiglio di Mori. Eppure il generale dice «è stata fortemente voluta dal sindaco». Di certo non potrà esserci nessuna Sala Sistema senza la sala operativa della Municipale. Una centrale e un progetto, quello al Ministero, che Giuliani vuole fortissimamente, come è naturale che sia per un nuovo comandante che si è trovato ad operare con un sistema di gestione ormai vetusto. Per il comandante sarebbe un gran risultato. Così come è naturale pensare: ma non sarebbe il caso di lavorare insieme, Gruppo Mori e Municipale, al progetto? Non rischiano i Vigili di realizzare qualcosa che poi non vada tecnicamente d'accordo con la Sala Sistema Roma? Giuliani dice: «Non c'è pericolo». Dal Gruppo non si esprimono, ma probabilmente un'occhiata, al progetto della Municipale, gliel'hanno data. La Sala Sistema Roma funziona come un contenitore in cui confluiscono i dati delle singole sale operative di enti e forze dell'ordine. E quindi quella della Municipale, della Polizia, dei Carabinieri, e ancora della Protezione civile, della Croce rossa, dei Vigili del fuoco e delle aziende capitoline Atac, Trambus e Metro, fuse, adesso, in un unico ente gestore. Non solo sale operative però. Nella Ssr confluiranno le informazioni dei cittadini attraverso il Numero Verde Sos Degrado, i Totem dell'Sos Atac. Sarà collegata con 5300 telecamere Atac attive sul territorio, ma soprattutto si baserà sui dati della piattaforma di analisi Sirs (Sistema integrato Roma Sicura), una mappa interattiva del rischio sull'intero territorio capitolino in grado di visualizzare eventuali scenari di degrado e criminalità, e di simulare eventi. In poche parole, il cervellone della Sala. Tentare di far dialogare tutti questi attori, mettere a sistema le diverse realtà, è stato fino ad ora il compito degli uomini di Mori. Con cosa hanno avuto a che fare? Sostanzialmente, fanno capire da via San Marco, con disordine e inadeguatezza. A cominciare dalla mancanza di una totale copertura delle fibre ottiche, indispensabili per far dialogare i diversi sistemi. Con telecamere rotte o inutilizzabili per quanto riguarda il progetto di videosorveglianza, ma soprattutto con i quotidiani problemi legati al degrado, dal nodoso e politico capitolo "campi nomadi" fino all'antipatico compito di ordinare all'Ama la bonifica delle discariche abusive. Una molteplicità di mansioni che ha oscurato il vero compito del Gruppo e ha fatto perdere tempo prezioso ai colonnelli. Tra un materasso unto e bisunto e un secchio di vernice tossica, gli uomini di Mori sembrano però aver avuto il tempo di portare a casa qualche risultato. Dall'Sos degrado, in dirittura d'arrivo, ai Totem Atac nelle stazioni, dall'interconnessione della rete di telecamere fino agli sportelli sicurezza nei Municipi, progetto a cui non hanno aderito 4 Circoscrizioni, e al Vigile di prossimità. Pronto, inoltre, il Sirs, il cui software è stato realizzato dai tecnici dell'ufficio Mori con una spesa di 40mila euro. Il Sistema, con il tempo, si arricchirà delle informazioni ottenute dai cittadini attraverso il numero verde Sos degrado e delle segnalazioni agli sportelli municipali. Le fondamenta della Sala Sistema Roma sono dunque gettate. La sede di via della Conciliazione sembra essere quella buona, sempre che si riesca a far sloggiare dopo 10 anni di tentativi il tizio che gestisce la mensa dei Vigili. Soldi permettendo, insomma, il 2010 potrebbe essere l'anno dei risultati, anche se molto probabilmente i meriti se li prenderà qualcun'altro.

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