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Palazzo Braschi sarà pronto ai 140 anni di Roma Capitale

Palazzo Braschi

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Passo spesso davanti al Museo di Roma di Palazzo Braschi e non ricordo da quanto tempo, mi sembra una vita, la facciata e l'area sottostante sono sempre ricoperti da ponteggi e da ondulati di recinzione del cantiere. E questo anche durante le recenti festività. Mi sembra un deprezzamento grave per la zona perché proprio su piazza San Pantaleo si transita per accedere nella fantastica piazza Navona su cui affaccia proprio il retro del museo. Lavori senza fine, dunque? Maria Stefanelli Ancora qualche mese ed il museo di Roma, ospitato nello storico Palazzo Braschi, sarà completamente aperto al pubblico in una veste rinnovata e splendida. E la nostra lettrice ha pienamente ragione: seppur con diverse interruzioni, sono quasi 25 anni che lo storico palazzo è interessato da lavori di ristrutturazione. Necessari, senza dubbio, ma lunghi. Prima un po' di storia. È uno dei palazzi più belli e ricchi di Roma: voluto da Papa Pio VI Braschi nel 1791 per dare al nipote Luigi una dimora degna del rango raggiunto, fu costruito sulle rovine di Palazzo Orsini, demolito proprio allo scopo di edificare il nuovo. I lavori, a causa degli eventi bellici legati alla Repubblica romana e alle vicende napoleoniche, terminarono nel 1804. È stata una sontuosa abitazione privata fino a quando, nel 1871, gli eredi della famiglia Braschi vendettero l'edificio allo Stato che lo destinò a sede del Ministero dell'Interno, successivamente trasferita al Viminale. L'edificio venne trascurato e lasciato in disuso fino al 1952, quando venne destinato a Museo della Città e affidato al Comune. Nei primi anni '80 le condizioni strutturali non rispondevano più alle normative della sicurezza e del buon decoro e ciò indusse il Comune a chiudere Palazzo Braschi nel 1987 per inagibilità. Subito dopo iniziarono i lavori di restauro dell'edificio che è stato parzialmente riaperto al pubblico il 3 maggio 2002. A tale proposito gli uffici tecnici della Sovrintendenza del Comune di Roma affermano che «con i fondi giubilari sono stati eseguiti complessi interventi statici e strutturali che hanno interessato circa la metà della superficie dell'intero palazzo e rappresentano la prima fase esecutiva del progetto di totale ristrutturazione dell'edificio».  Il Museo raccoglie quadri, disegni, stampe ed oggetti di uso quotidiano che illustrano la vita della città e specialmente le feste che vi si celebravano dai tempi del medioevo fino alla fine del XIX secolo. Una Roma quasi completamente sparita si può osservare nelle vedute prospettiche dei quadri di Brill o del Vasi, gli abiti dei senatori romani e le divise dei servi e dei soldati papalini, le carrozze di famiglia e perfino la carrozza ferroviaria di Pio IX. Tornando ai tempi di recupero il sovrintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma, prof. Umberto Broccoli, rassicura: «I lavori finiranno nel 2010: la data non è casuale. Palazzo Braschi infatti sarà pronto per i 140 anni di Roma Capitale che cadranno il 20 settembre prossimo. È il nostro modo di festeggiare questo evento che ha segnato la storia del Paese. Nessun museo rappresenta altrettanto bene, con le sue collezioni, la tradizione della nostra città; la parte laica con le vedute del Pinelli o le incisioni rinascimentali, ma anche quella dei pontefici che pensarono alla "sistemazione" urbanistica prima del 1970. Ed è oggi il segno tangibile, e visitabile, della conciliazione tra queste due anime della città che non possono fare a meno una dell'altra, la memoria di Roma che ricorda a tutti noi da dove veniamo». Non ci resta che attendere ancora un po' e la pazienza sarà certamente premiata.

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