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«Diossina nessuno è al sicuro»

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Ilpresidente dei comitati di Malagrotta Sergio Apollonio non vuol essere profeta di sventura, ma solo ricordare, come cantava Marcella Bella in una popolare canzone di molti anni fa, che «non si recinge l'aria». Ecco perché, dice che serve «un osservatorio ambientale permanente per la discarica e, adesso, urgentemente anche per il gassificatore» oltre a «una data certa per la chiusura della maxi discarica». Apollonio sa che ci sono difficoltà «oggettive». «Abbiamo avuto tre proroghe annuali di Veltroni ed ora siamo alla seconda di Alemanno che ha ereditato una situazione impossibile» dice, ma questo problema «va affrontato» o «andando avanti in questo modo si arriva al collassso, al disastro ambientale». Intanto serve «subito una strumentazione efficace e credibile per i controlli ambientali in tempo reale - come spiega il punto tre di una lista di 10 proposte che verranno fatte stamattina in commissione - relativamente al gassificatore e alle sue emissioni, alla megadiscarica, alla raffineria, all'inceneritore dei rifiuti ospedalieri, alle cave, ai depositi di carburante e di gas, alla centrale elettrica, agli altri impianti concentrati a Malagrotta e, infine, al massiccio traffico veicolare di mezzi pesanti strettamente collegato a quest'area industriale, già dichiarata a rischio di incidente rilevante (D.Lgs. 334/99, "Seveso II") ben prima della costruzione del gassificatore». G. M. Col.

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