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Avvocati, pratica all'Università

L'ingresso di Giurisprudenza all'Università La Sapienza

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Il rettore della Sapienza Luigi Frati le chiama «lauree abilitanti». In poche parole diplomi di laurea che consentono di entrare subito nel mondo del lavoro. Senza stage o tirocini obbligatori. La Sapienza è pronta ad attivarli già dal prossimo anno accademico. A fare da apripista - svela il rettore - sarà Giurisprudenza. Per diventare avvocati si inizierà a far pratica direttamente durante gli studi. Una rivoluzione per il mondo forense. «Ho già ottenuto l'adesione del presidente dell'Ordine nazionale forense Guido Alpa - spiega Frati - anche il ministro Sacconi è d'accordo. Aspetto l'adesione del ministro Gelmini. A quel punto dovremo stipulare una convenzione per poter definire tempi e modalità per poter avviare questo progetto già dal prossimo anno in via sperimentale. Assieme a Giurisprudenza attiveremo tirocini abilitativi anche a Economia». Un cambiamento radicale per il mondo universitario. «Perché in Italia siamo indietro rispetto agli altri Paesi - ricorda il rettore - da noi si inizia a lavorare 2-3 anni più tardi rispetto agli altri». Con i tirocini professionali e le lauree abilitanti la Sapienza in pratica vuole estendere gradualmente a tutte le facoltà quello che di fatto già avviene a Medicina, dove una volta finita la specializzazione si inizia subito a lavorare. Una necessità sempre più urgente visto che nell'ultimo anno a Roma le imprese hanno aumentato l'offerta di stage e tirocini post laurea a discapito dei contratti a tempo determinato e, soprattutto, a tempo indeterminato. Un fenomeno fotografato chiaramente dal Sistema di orientamento università e lavoro (Soul) degli atenei romani che proprio ieri ha aperto i nuovi uffici in via De Lollis alla Sapienza. Un punto di riferimento per tutti gli studenti neolaureati alla ricerca di lavoro che qui potranno entrare in contatto con le aziende. Ad oggi sono 1.517 le imprese collegate alle università romane. Nella maggior parte dei casi offrono tirocini (55%). Se va meglio collaborazioni co.co.co o co.co.pro (19%) e lavori a termine (8%). «L'obiettivo è potenziare sempre di più questo servizio di tramite tra atenei e imprese - ha spiegato l'assessore regionale allo Studio, Marco Di Stefano - motivo per cui abbiamo in progetto l'uscita di diversi bandi per la formazione degli studenti».

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