Torre di Teodora, tesoro imperiale dimenticato
Dimenticata da almeno un decennio, la torre medievale di Teodora alla Magliana torna a far parlare di sé per l'abbandono e il degrado in cui versa. Si tratta di un'antica struttura voluta dai papi romani, a difesa della Città eterna, su un'ansa del Tevere a cavallo tra la foce e l'importante porto commerciale costituito dal porto di Ripa Grande, il mattatoio di Testaccio e il mercato di Porta Portese. A richiamarne l'attenzione è il consigliere del Pdl Augusto Santori del XV Municipio. Con una nota indirizzata alla Commissione Cultura e Sicurezza urbana del Campidoglio ha voluto denunciare lo stato di abbandono della grande Torre del Giudizio che si trova in via Teodora a Pian Due Torri, meglio conosciuta fra la gente del posto come Torre del Casale Teodora o Torraccia. «Il monumento antico, di proprietà demaniale - ha scritto Santori - risulta ad oggi occupato da ignoti e impropriamente adibito ad allevamento di animali da cortile». Nella lettera il consigliere del Pdl chiede lo sgombero della struttura, la sua messa in sicurezza ed entro breve tempo la ristrutturazione dello stabile per adibirlo a servizi per la cittadinanza. La torre, che chiameremo di Teodora, è una delle strutture difensive costruite nel IX secolo per difendere Roma dalle continue scorribande dei saraceni che dal mar Tirreno risalivano rapidamente e con estrema facilità il Tevere fino alla Capitale come accadde nell'agosto dell' 846 d.C., anno in cui, regnante papa Sergio II, dopo aver assalito e distrutto il castello di Ostia vennero saccheggiate le basiliche di San Paolo e San Pietro e interi quartieri della città sottoposti a fuoco e fiamme. Il primo aprile dell'847 venne eletto Leone IV che ottenne, mediante un sofferto accordo con l'imperatore Lotario, di poter trattenere a Roma l'intero importo delle decime dovute all'autorità imperiale. Il Papa ottenne così, secondo quanto riportato nel racconto del Liber Pontificalis, il denaro per ricostruire ben quindici torri che da Porta Portese erano disposte, a scopo di presidio, lungo il corso del Tevere fino alla sua foce. Inoltre fece fortificare con poderose mura il quartiere intorno al Vaticano creando così la città «leonina». L'opera di Papa Leone IV salvò la citta eterna ma non le vicine località del Lazio. Infatti nei successi decenni i saraceni risalirono il fiume a nord arrivando a porre in assedio l'Abbazia Imperiale di Farfa che resistette sette anni prima di cedere alla potenza degli invasori. Il restauro appena richiesto dal consigliere del XV Municipio prevede anche il recupero della base della torre dove sono stati scoperti i resti di un sepolcro monumentale del I secolo d.C. Infatti già in una nota del 2004 la Soprintendenza Archeologica di Roma segnalava l'interessante valore storico-archeologico della torre, sottoposta a vincolo archeologico, certificando che la base del manufatto medievale risulta costruita su un cementizio romano appartenente a una tomba a cilindro ed è adiacente a un antico porto commerciale romano, elemento testimoniato dal ritrovamento nelle immediate vicinanze di anfore romane e cocci di diversa natura.