Tevere e Aniene, l'allerta resta alta
Nonostante la parziale tregua concessa ieri dal maltempo continuano a salire i livelli di Tevere e Aniene, parallelamente a quelli della guardia alzata ormai da giorni sul rischio di esondazioni. Dopo un'altra notte di superlavoro per i vigili del fuoco, con decine di chiamate giunte alla sala operativa del comando provinciale per strade allagate, alberi, tetti e cornicioni pericolanti la mezza schiarita domenicale ha consentito di fare ieri il punto della situazione, definita «sotto controllo» dal vicecapodipartimento della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis. «L'idrometro di Ripetta segnava i 10,5 metri, quindi il livello è salito leggermente rispetto a sabato a causa delle precipitazioni anche se sono state di lieve intensità - ha spiegato De Bernardinis - Ci aspettiamo nel giro di 12-24 ore un abbassamento dei livelli». Continuano comunque i monitoraggi da parte della Protezione Civile all'idroscalo di Ostia, dove si trova la foce del Tevere a Prima Porta e sull'Aniene. La situazione del principale affluente del Tevere sta creando problemi anche alle celebri fontane di Villa d'Este, a Tivoli. L'ottavo monumento più visitato d'Italia, con oltre mezzo milione di turisti l'anno, è stato infatti costretto ad avvisare i visitatori che, «a causa delle precipitazioni meteorologiche e del conseguente ingrossamento del fiume Aniene, l'erogazione d'acqua delle fontane della villa potrebbe essere temporaneamente sospesa». Uno stop che non sarebbe nuovo per i famosi giochi d'acqua e le celebri musiche idrauliche nel giardino della villa riconosciuta patrimonio mondiale dall'Unesco. Solo nel 2009, in occasione delle precipitazioni più intense, con l'acqua del fiume divenuta molto fangosa, i tecnici sono stati costretti ad interrompere il flusso fluviale che alimenta le fontane ben 5 volte. Anche perché il getto è monitorato come acqua di balneazione e i parametri sono molto rigorosi: per il solo depuratore si spendono 250 mila euro l'anno. Ma l'ingrossamento del corso dell'Aniene è seguito con preoccupazione lungo tutti i 99 chilometri che vanno dalle sorgenti di Trevi nel Lazio sino alla foce romana. Proprio a Trevi si è verificata la prima esondazione, a Capodanno, seguita poi il giorno successivo, mentre l'ultima rottura degli argini è stata registrata sabato scorso nelle campagne dopo Subiaco, fra Marano Equo e Anticoli Corrado. Ora la situazione è sotto controllo, monitorata dagli agenti forestali e dai volontari della Protezione civile. La cui sala operativa, ospitata nella sede della Comunità montana dell'Aniene, ha dovuto disporre diversi interventi per alcuni alberi caduti lungo il fiume, subito rimossi per evitare l'ostruzione del regolare deflusso delle acque sotto i vari ponti. Il maltempo ha causato danni anche a Mentana. Nel Comune garibaldino pioggia e tromba d'aria hanno danneggiato il cimitero comunale e il parco della Rimembranza con gli alberi ad alto fusto, pini e cipressi, che hanno risentito maggiormente dei danni provocati dal forte vento: alcuni tronchi sono stati letteralmente sradicati e hanno danneggiato i fornetti. Rovinate anche alcune tombe dell'ala vecchia del cimitero. Danneggiate le sedi stradali di via Moscatelli, via Nomentana e via Reatina. La neve ha ieri imbiancato i Castelli Romani: fiocchi a Rocca Prioria, Rocca di Papa, sul monte tuscolo e sul Monte Artemisio. Neve è prevista anche nelle prossime ore. Pioggia, freddo e neve accompagneranno anche la seconda metà di questa settimana: dopo una breve tregua sino a domani, con giornate comunque caratterizzate da molte nuvole ma poche piogge, previste qua e là sulle zone interne del Lazio, giovedì è previsto l'arrivo dalla Spagna di una nuova perturbazione gonfia d'acqua. (Ha collaborato Francesco Guidotti).