Cortei, "solo" uno al giorno
Il 2009 si è chiuso con un bilancio pesante: 2.051 tra manifestazioni, cortei, vertici. Vale a dire una media di sei "eventi" al giorno. Un vero martirio per i romani. E da domani si potrebbe già ricominciare. Termina infatti la «tregua natalizia» voluta dal sindaco Alemanno su proteste e cortei in città. Una «pace» non sempre rispettata, l'ultima manifestazione che ha vissuto anche momenti di tensione si è svolta solo due giorni fa tra piazza Esquilino e Viminale e mercoledì si potrebbe già ricominciare con le proteste: il collettivo del liceo Mamiani infatti sta organizzando assemblee e probabili «mini cortei» per protestare contro una presunta aggressione avvenuta il 30 dicembre. Ma la stretta sulla ridefinizione delle regole per lo svolgimento dei cortei in città e dunque della sigla di un nuovo protocollo d'intesa con le parti sociali, è ormai arrivata alla fase finale. Il 2009 è stato salutato dal prefetto Pecoraro con l'impegno personale a risolvere la querelle. «Dobbiamo evitare che ci siano due cortei a Roma nello stesso giorno - ha dichiarato il prefetto - e per questo mi impegno personalmente, dopo Capodanno, a trovare una soluzione con sindacati, sindaco e partiti». Sul tavolo la limitazione di un corteo al giorno, la ridefinizione dei quattro percorsi e delle due "diramazioni" stabilite e delle sei piazze concesse per i comizi finali o per i presidi statici. Ed è proprio su questi che si concentra l'attività "diplomatica" delle istituzioni. Limitare i cortei che paralizzano traffico e commercio e concedere più autorizzazioni per sit-in, anche in piazze più «mediatiche», come ad esempio piazza del Campidoglio, assicurando in cambio una completa copertura mediatica, in questo modo si garanirebbe sia la risonanza politica della protesta sia il diritto, irrinunciabile, di romani e turisti di vivere in città.