La costringeva a spacciare a scuola
Èda una storia di violenza familiare, denunciata a dicembre da una mamma e moglie disperata, che la squadra anticrimine del Commissariato di Genzano di Antonio Masala, e la Squadra mobile di Roma, hanno portato a termine l'operazione «Castelli di fumo». Sei arresti e una denuncia. Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti il reato contestato. Da Lanuvio, il gruppo riforniva di hashish gran parte dei Castelli Romani, arrivando ad Aprilia e Latina. È proprio nella provincia pontina che la sedicenne frequantava l'istituto tecnico dove spcciava droga costretta dal padre, D.F., 45 anni di Lanuvio, operaio cassintegrato di una ditta alimentare di Aprilia. Per la giovane è scatta la segnalazione alla magistratura. Al padre, invece, già in carcere a Rebibbia per violenza sessuale ad apriale su una turista canadese (l'ha caricata in auto per darle un passaggio, poi ha abusato di lei abbandonandola nelle campagne di Lanuvio), è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare. In carcere è stata notificata l'ordinanza anche a un altro spacciatore, A.S., 31 anni, arrestato a marzo per estorsione che, come ha spiegato la dirigente della sezione «Reati sessuali e su minori» della Mobile, Silvia Franzè, il 31enne «svolgeva il compito di recuperare i crediti di chi comprava la droga e non la pagava». Secondo l'accusa era il 45enne a coordinare l'attività di spaccio, era lui che faceva scorta di hashish per poi rifornire gli altri pusher, Ma una volta finito in carcere il giro non si è fermato e pare che anche la figlia minorenne abbia comunque continuato a spacciare nell'istituto. Durante le indagini i poliziotti hanno sequestrato oltre un chilo di hashish oltre alle autovetture usate per trasportarlo. Le indagini di Commissariato e Squadra mobile non finite. Resta da scoprire i fornitori dello stpefacente.