Cantine e strade allagate La foce fa ancora paura
Parlanocome se fossero in guerra gli abitanti di Passo della Sentinella a Fiumicino. E conoscono bene il potere dell'acqua. Il nubifragio di venerdì notte ha tenuto sveglio il popolo della foce del Tevere fino all'alba. Tre ore di inferno puro, dalle 3 alle 6, schiacciati in casa dalla forza della pioggia, a guardare i danni che provocava all'esterno. Cantine sommerse, strade trasformate in fanghiglia, valigie pronte: ci sono volute ore per rimediare al disastro alluvione. Questa è la vita di frontiera alle porte della Capitale. «Siamo qui perché sfrattati dalla nostra casa di Roma – spiega Anna Cavraro, residente in via Lossanti, in una semi-baracca che ospita dieci persone, fatta di lamiere e freddo – Ce ne andremmo se potessimo». La barca qui è parcheggiata in giardino insieme all'auto. In caso di necessità. C'è anche chi però sceglie di viverci qui. All'Idroscalo di Ostia sono almeno una ventina le persone che, ad ogni emergenza, si rifiutano di evacuare. Ieri l'ennesimo sopralluogo del presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani, che intanto ha istituito nuovamente l'Unità di crisi per Ostia. «I controlli proseguiranno fino a lunedì – spiega – Un grazie va alle tante associazioni di volontariato di Protezione civile del territorio, l'Associazione nazionale Carabinieri, Associazione nazionale vigili del fuoco in congedo, Centro Zeta, Blu Sub e Pegasus». Anche sotto un cielo carico di lampi ieri mattina era febbrile l'attività dei volontari, tutti riuniti nel piazzale dello storico Faro di Fiumicino. C'erano più mezzi di soccorso che residenti o curiosi venuti a guardare il mare che urlava dagli scogli. «Stiamo preparando 14 mila sacchi di sabbia diretti all'Isola Tiberina – spiegano Vincenzo Landi dell'associazione Live di Passoscuro e Alfredo Di Iorio di Nuovo Domani di Fiumicino – Oltre alla macchina insacchettatrice che abbiamo in dotazione, ne sono arrivate altre due dal Piemonte. Lavoriamo senza sosta da tre giorni ma è il nostro compito». Con la pioggia o il vento sferzante, come gli alpini. L'allerta rimarrà alta anche per oggi, poi alla foce si potrà tirare un sospiro di sollievo. Almeno fino alla prossima piena. (Foto Gmt)