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Raffica di multe agli avvocati

Un'aula del Tribunale di Roma in occasione di uno sciopero nazionale dei magistrati

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Dopo gli automobilisti e i centauri, adesso anche gli avvocati romani dovranno fare i conti con Equitalia-Gerit. Ben 14 mila legali, infatti, tra pochi giorni riceveranno un avviso di pagamento, inviato proprio dalla società di riscossione, per chiedere a ogni iscritto all'Ordine della Capitale il pagamento di 129 euro. Una cifra che fa riferimento al mancato versamento nelle casse del Consiglio Nazionale forense del contributo annuale da parte dei legali che non sono ancora diventati cassazionisti. La vicenda risale al 2001, quando cioè l'Ordine degli avvocati di Roma, l'unico in Italia, con una delibera ha stabilito che quel contributo era illegittimo. Da qui il via al braccio di ferro tra Consiglio dell'Ordine e il Cnf, che ha più volte sollecitato il pagamento al Consiglio dell'Ordine romano. E alla fine la decisione di affidare alla Gerit la riscossione del contributo, che lo scorso dicembre ha iniziato a inviare gli avvisi di pagamento a migliaia e migliaia di avvocati. La cifra richiesta fa dunque riferimento al periodo che va dal 2005 al 2009: ogni legale avrebbe dovuto pagare infatti 25,8 euro all'anno. Secondo il Consiglio nazionale forense, come tutti gli altri «Consigli nazionali delle professioni, è legittimato a riscuotere presso gli iscritti agli albi un contributo annuale per le spese del proprio funzionamento in base all'articolo 14 del decreto legislativo del 23 novembre 1944 n. 382». Se gli avvocati che riceveranno l'avviso di pagamento non verseranno i 129 euro, la società di riscossione invierà una cartella esattoriale e la cifra da pagare, in quel caso, sarà ancora più alta. Ma non si escludono, nel frattempo, altre iniziative dell'Ordine degli avvocati di Roma.

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