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Ams, o il posto o il motore

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GiuliaBianconi Stanno tenendo in ostaggio da giovedì pomeriggio un motore Cfm 56 per Airbus, che era diretto in Svizzera per una revisione, al varco 5 dell'area tecnica dell'aeroporto di Fiumicino. I circa 400 dipendenti di Ams (Alitalia maintenance system, azienda specializzata nella revisione di motori commerciali di grandi dimensioni), hanno scelto una forma di protesta singolare per manifestare contro le «promesse inattese dalla Cai». «Continueremo a oltranza il blocco del motore fino a quando non si farà un accordo per lasciare la manutenzione di tutti i motori Alitalia ad Ams - ha spiegato Ludovico Giulivi della Uil - Nella riunione che si è svolta lo scorso 3 dicembre a Palazzo Chigi e alla quale hanno partecipato Letta, Sabelli e Tucci, l'industriale che dovrebbe rilevare Ams, si era parlato di ristrutturazione, ma evidentemente Cai ha altri progetti». I lavoratori dell'ex Alitalia (la maggior parte in cassa integrazione a rotazione da un anno e mezzo) di fronte alla notizia giovedì pomeriggio che un secondo motore sarebbe approdato in Svizzera per essere riparato (il primo era stato inviato il 27 dicembre), si sono attrezzati. Hanno circondato il motore con i macchinari dell'azienda e lo hanno presidiato in trenta alla volta. Con turni di giorno e di notte. «È grave che le manutenzioni vengano inviate all'estero» ha detto Massimo Celletti, delle Rsa Ams. «Abbiamo bloccato la spedizione perché sono soldi che vengono sottratti alle casse di Ams - ha spiegato Fabio Ceccalupo, dell'Ugl - Cai è debitrice verso l'azienda, che ha le casse vuote, di svariati milioni di euro. Non escludiamo nuove forme di protesta e attendiamo segnali dalle istituzioni». «Stiamo cercando di salvaguardare il nostro posto di lavoro - ha detto Aldo Oroccini, dipendente del gruppo Alitalia da oltre 35 anni - Ci rendiamo conto di poter arrecare disagio all'utenza. Ma mai come in questi ultimi anni ci sentiamo di dover difendere la nostra professionalità. Questo è un mercato che ha ancora molto da dare. Il nostro più grande rammarico è proprio questo». Ieri pomeriggio i sindacati si sono incontrati in Regione, mentre per lunedì è attesa la pianificazione per un incontro chiarificatore che si terrà a Palazzo Chigi.

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