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Termini, pugnalato vigilante

Polfer (foto GMT)

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Tentato omicidio alla stazione Termini. Un vigilante controlla un senzatetto nigeriano e si prende una coltellata al fianco rischiando di morire. È successo l'altra notte, poco dopo le 2, vicino al deposito bagagli. Vittima una guardia giurata dell'Italpol, C.A, 35 anni, ricoverato in prognosi riservta all'ospedale San Giovanni. In manette un nigeriano di tre anni più grande. Si chiama Micale Stephen, ora in prigione a Regina Coeli con l'accusa di tentato omicidio. In Italia è regolare, ha il permesso di soggiorno. Non ha una casa, dorme alla cittadella di Termini. Col lavoro si arrangia. «Sono arrivato col gommone, insieme a tanti altri - ha detto agli investigatori del Compartimento della polizia ferroviaria del Lazio, diretto da Carlo Casini - Voi italiani ce l'avete con noi immigrati». E così ha rifilato una coltellata alla povera guardia giurata. Sarà stata la paura, il timore che sfumasse il sogno italiano di una vita migliore. Non si sa che cosa abbia fatto perdere la testa al nigeriano. Sta di fatto che se sul posto non si fosse trovata una pattuglia della Polfer forse la vicenda poteva finire in tragedia. Durante il suo giro in stazione, la guardia giurata vede il nigeriano a ridosso del deposito bagagli. Si avvicina, chiede i documenti, scoppia la discussione. Stephen Micael reagisce. Non ci sta. Il vigilante insiste, gli fa capire che non può fare come vuole. Si arriva alle mani. Il nigeriano tirata fuori il coltello, gira alle spalle della guardia, allunga il braccio e sferra il colpo. La lama penetra nella carne e arriva al polmone. Il giovane vigilante crolla a terra. Perde sangue. È grave. Il nigeriano lo guarda, esita. Poi l'arrivo dei poliziotti, anche di loro di ronda notturna alla stazione. Devono faticare un po', poi bloccano Micale e lo portano negli uffici di via Giolitti. L'ambulanza del 118, invece, carica a bordo il ferito e lo trasporta d'urgenza all'ospedale San Giovanni dove viene immediatamente sottoposto alle cure ed ora è in prognosi riservata. Nel 2009, le personecontralle dalla Polfer diretta da Carlo Casini sono state circa 140 mila. Dei 466 fermi, 325 hanno riguardato stranieri, 136 accusati di immigrazione clandestina.

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