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Nevicate alle porte della Capitale

L'ondata di maltempo colpisce il centro

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La nuova, rigida perturbazione ha fatto registrare ieri sul Monte Livata la temperatura minima più bassa di tutto l'Appennino centrale, con il termometro che è arrivato a dodici gradi sotto lo zero. E l'abbondante nevicata ha portato il livello della coltre bianca oltre il mezzo metro sulla «montagna della Capitale». Ma si sono imbiancate anche le altre cime di più alta quota della provincia romana, dai borghi dell'alta Valle dell'Aniene sino a sfiorare i Castelli, dove la neve è attesa per oggi. Il nevischio è arrivato a lambire persino la periferia di Roma, lungo l'autostrada A24 a ridosso del casello di Vicovaro-Mandela. E non è che l'inizio. «I giorni di massima intensità del maltempo dovrebbero essere concentrati tra giovedì, venerdì e sabato - dice il colonnello meteorologo Paolo Ernani - Le nevicate interesseranno, a quote molto basse, anche in pianura, il centro. Nevicate potrebbero verificarsi anche sui Castelli Romani, e qualche fiocco di neve potrebbe interessare la Capitale». La nevicata di ieri però non ha provocato disagi agli automobilisti, grazie anche ai mezzi della Provincia in azione dalle prime ore del mattino. Ora tocca ai mezzi spargisale evitare i rischi dalla temuta morsa del gelo lungo le strade, in special modo fra quelle di montagna. Come le provinciali per Jenne e Vallepietra, i due centri del Parco dei Simbruini imbiancati dalla neve, o la strada ai confini con l'Abruzzo, fra Cervara di Roma, Arsoli e Camerata Nuova. Qualche disagio la neve lo ha provocato nei Comuni di Monteflavio e Montorio, completamente imbiancati. Mezzi della Provincia di Roma e el Comune hanno pulito le strade salvaguardando la mobilità locale. Garantiti i collegamenti con la stazione FS di Pianabella grazie a bus muniti di catene. Imbiancati anche i Monti Gennaro e Morra e l'area montana del Parco dei Lucretili. Continua a essere osservato speciale anche l'Aniene. Il fiume, già ingrossato dalle incessanti piogge della scorsa settimana, ha raggiunto la soglia d'attenzione, facendo scattare l'allerta per gli agenti del Corpo Forestale e i volontari della Protezione civile lungo tutti i 99 chilometri del corso d'acqua, dalle sorgenti di Trevi nel Lazio alla foce romana. La tregua concessa domenica scorsa ha solo attenuato il ritorno dello spettro di nuove esondazioni, come quelle rovinose avvenute tra il 21 ed 22 maggio del 2008. Proprio in questi giorni è atteso il promesso completamento dei 146 interventi strutturali di ripristino e ricostruzione messi in cantiere dal capo della Protezione civile, nonché commissario straordinario, Maurizio Pucci in 46 dei 48 Comuni colpiti dall'alluvione, per i quali la Regione aveva stanziato 15 milioni e 200 mila euro. (Ha collaborato Francesco Guidotti)

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