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E la Rocca dei Borgia fa acqua da tutte le parti

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Lefitte infiltrazioni meteoriche degli ultimi giorni hanno finito di compromettere la già precaria situazione dell'antico maniero dove, nel 1476 e nel 1480, nacquero i celebri rampolli della storica dinastia Cesare e Lucrezia. La fortezza che domina il dedalo di viuzze e vicoli del centro storico, costruita verso la fine dell'XI secolo dall'abate Giovanni V, non sembra più in grado di parare i colpi del maltempo. Il tetto imbarca acqua e le pareti presentano sempre più evidenti chiazze di umidità. La parte più alta della facciata è tutta screpolata, con gli intonaci sgretolati dall'umidità. Il monumento che domina il quartiere medievale è chiuso da anni, nonostante gli ultimi interventi, finanziati dalla Provincia, in occasione del giubileo del duemila. Da anni si attende la definizione del passaggio di proprietà dall'abbazia benedettina di Subiaco alla diocesi di Tivoli. E da oltre 4 anni nella fortezza è in via di allestimento il museo sul primo libro stampato in Italia, il Lattanzio sfornato nel 1465 dalla biblioteca del monastero sublacense di Santa Scolastica da due allievi del Gutenberg, finanziato dalla Regione con 750 mila euro. Ma, «nonostante l'erogazione del 90% del contributo», l'allestimento ancora non apre, denuncia il consigliere comunale Domenico Pelliccia, anche perché «l'immobile sede del museo richiede altri interventi per infiltrazioni di acqua dal tetto». Ant. Sbr.

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