In centro folla per le griffe ma in tanti non comprano
Il sole ha portato bene e la partenza a Roma per questi saldi di fine inverno è buona. Dopo la pausa di fine anno i negozi ieri mattina hanno rialzato le serrande con gli abiti in vetrina scontati per la maggior parte fino al 50%. La stagione dei saldi è iniziata e per le prossime sei settimane terrà banco tra i consumatori che hanno tirato la cinghia a Natale e posticipato, evidentemente, gli acquisti aspettando l'occasione. Così il centro si è svegliato con migliaia di romani a passeggio, lunghe file davanti ai negozi di marca, un po' meno in quelli che pubblicizzavano sconti del 20-30% e negli esercizi di «media qualità». Famiglie a passeggio con il sorriso stampato sul volto e la voglia di approfittare di sconti che sono subito apparsi vantaggiosi. Via del Corso, via del Babuino, Corso Vittorio Emanuele, via del Tritone, un'unica costante: romani a passeggio anche se ad una prima veloce occhiata, con poche buste della spesa in mano. Si guarda, si confrontano i prezzi, si entra anche a domandare, ma i più rimandano e promettono di tornare. «Molta gente – conferma una commessa di un negozio di abbigliamento in via del Corso – ma pochi acquisti fino ad ora». Le 11 circa e le strade man mano che l'orologio segna il tempo, si riempiono, tanto che il Comune decide ad un certo punto di pedonalizzare la zona tra Largo Goldoni e Largo Chigi. I commercianti sono fiduciosi, soprattutto quelli di marchi storici come Louis Vuitton, Gucci, Hogan. Del resto aprono con decine di persone già in fila, da Gucci in via Frattina il tempo di attesa è di 25, 30 minuti. «Sono qui perché ho avvistato qualche giorno fa una borsa che mi piace molto – racconta Marta, 35 anni – sinceramente non so il prezzo e quindi non è sicuro che una volta entrata la comprerò, ma sono curiosa di sapere di quanto è scontata anche se non credo di potermela permettere». Un tormentone che si ripete davanti Vuitton. «Una signora è uscita adesso dal negozio e ha detto che non ci sono saldi – si lamenta Angela, 46 anni in fila per entrare – se è così non penso proprio che comprerò niente perché non posso permettermelo. Ma guardare sì, chi me lo può impedire?». Un affare dice, invece, di averlo fatto Giacomo appena uscito dalla porta di Hogan in via del Babuino: «Ho preso un paio di scarpe che avevo visto nei giorni scorsi a 45 euro in meno, sono molto soddisfatto dei saldi di quest'anno e penso che domani porterò anche mia moglie». Pieni gli store Cisalfa, Benetton, Yamamay. «Non so se ne usciremo vivi – commenta una dipendente di Benetton di via del Corso – tanta gente così non ne vedevo da tempo». Qui si sconta quasi tutto a percentuale molto alte e la scritta sulle vetrine lascia pochi dubbi: «Saldi fino al 50%», si legge come del resto da Cisalfa e Yamamay, dove si possono portare via completi intimi per donna a meno di 20 euro. È quasi ora di pranzo e attorno alla zona del Pantheon il via vai di gente è continuo. Ma là dove si pubblicizzano sconti minori, 20 o 30%, i negozi sono desolatamente vuoti. Non vuole che si faccia il nome del suo punto vendita la proprietaria di uno di questi esercizi al dettaglio, ma quello che dice è chiaro: «Forse abbiamo sbagliato a mettere in vetrina questa percentuale di sconto, ma noi non potremmo assolutamente fare dei saldi con percentuali maggiori perché non rientreremmo delle spese e delle perdite subite durante l'anno. Non so, sinceramente, come possano fare degli sconti così alti i miei colleghi». Si lamentano anche alcuni negozi «no logo»: in questo caso gli sconti sono alti, ma la gente stenta comunque ad acquistare nei punti vendita meno conosciuti. Ma è il pomeriggio a segnare il vero e proprio record di persone a passeggio per le vie del centro. Il tempo sembra non dover riservare cattive sorprese e le famiglie, con bambini a seguito, assaltano il negozio della Disney in via del Corso. C'è il giorno dell'Epifania a convincere decine di genitori a riempire la calza di balocchi. Le offerte non mancano e anche in questo caso ogni articolo è scontato mediamente del 30% con punte del 50%. Vanno via come l'acqua articoli sportivi (soprattutto per i giovani), soprabiti e cappotti in genere, scarpe (settore che ha molto sofferto quest'anno) e accessori femminili, meglio se di marca. Stazionarie, invece, le vendite dell'intimo. Quando comincia a farsi buio sono ancora in tanti, romani e turisti, a percorrere in lungo e in largo le vie del centro. Le buste della spesa cominciano a crescere di numero, ma sono sempre di più i consumatori che non tengono niente in mano. Alla fine i commercianti si lasciano andare all'ottimismo. Oggi si replica e c'è chi scommette che il via vai riprenderà pari a questo primo giorno di saldi, augurandosi magari, da parte dei consumatori, un po' meno di soli sguardi alle vetrine e più acquisti nei punti vendita.