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Trans trovato in un sacco

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SilviaMancinelli Ammazzato, chiuso in un sacco della spazzatura e gettato in mezzo a un canneto in balia della pioggia e dei roditori. Le gambe saponificate, il busto e il cranio quasi completamente rosicchiati: è stato trovato così, ieri mattina intorno alle 11, il corpo di un transessuale sulla cui identità stanno lavorando i carabinieri del gruppo di Ostia. A scoprire il cadavere, abbandonato in fondo a via del Collettore Primario, a Ostia Antica, è stato un uomo che in quella stradina sterrata, a 50 metri dal Tevere, era andato a portare a passeggio il cane. Attirato dal fetore, si è avvicinato al canneto. Notati i piedi della vittima che uscivano dal sacco nero, ha chiamato il 112. Impossibile riconoscere il cadavere vestito solo con uno slip da donna, un cappotto e i tacchi a spillo. Mangiato in parte dai topi, saponificato poi dalle forti piogge e dall'umidità che normalmente caratterizza la zona, si presume che il transessuale possa essere stato ucciso all'incirca un mese fa. Come, sarà l'esame autoptico - previsto per i prossimi giorni al Gemelli – a stabilirlo. I carabinieri agli ordini del colonnello La Gala hanno già raccolto sul posto elementi utili più che al riconoscimento della vittima alle indagini. Escluso, dagli inquirenti stessi, un collegamento con lo scandalo che recentemente ha coinvolto l'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Certo è, però, che le coincidenze temporali rilanciano nuovi spunti di riflessione sulla vicenda e una nuova ombra, dopo la morte di Brenda, si addensa sul controverso mondo dei trans della Capitale.

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