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Guarini e Montaguti a rischio processo

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Al centro dell'inchiesta il contratto firmato per il manager dell'ospedale

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Ilpubblico ministero Maria Cordova ha infatti chiuso l'inchiesta nei loro confronti, atto questo che di norma prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio. Abuso d'ufficio, falso, truffa e peculato, sono i reati contestati, a seconda delle singole posizioni processuali, agli indagati. In particolare, in contestazione, per Guarini e Montaguti, il contratto (stipulato il 15 luglio 2005 e della durata di cinque anni) con cui si affidava l'incarico di direttore generale dell'Umberto I a Montaguti con un trattamento economico superiore di 52.063 euro a quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio 502/05 e cioè con un compenso annuo di 207 mila euro anziché di circa 154 mila euro con un incremento fino al 30 per cento anziché del 20 per cento per il conseguimento dei risultati di gestione e degli obiettivi. Un contratto che, secondo l'accusa, non sarebbe stato variato nonostante tre solleciti in proposito da parte della Regione. A Montaguti è poi anche contestato di essersi appropriato, nel 2006 e senza averne titolo, di 62 mila euro quale indennità per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e ciò sarebbe stato possibile grazie al concorso dell'ex rettore. Il direttore generale è poi accusato di abuso d'ufficio in relazione alle nomine di Pietro Giovanni Piccinin e di Maurizio del Maso, rispettivamente a direttore amministrativo e direttore sanitario dello stesso nosocomio. I due sono indagati dello stesso reato in concorso proprio in relazione alla loro nomina. All'ex rettore è poi contestata anche la falsità ideologica e truffa in concorso con l'allora direttore amministrativo dell'ateneo romano, Carlo Musto D'Amore per aver falsamente attestato che la riassunzione di Musto D'Amore a direttore amministrativo dell'ateneo sarebbe avvenuta in attuazione della volontà espressa dal Cda. I due sono infine indagati, in concorso con il dirigente della ripartizione II - personale Francesco De Angelisi, per truffa in relazione a delle false attestazioni in merito alla vicenda del direttore amministrativo.

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