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Piazza Navona, banchi in crisi

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Qualcuno dà la colpa alla crisi, altri alle temperature polari. Il risultato, in ogni caso, è una piazza Navona deserta proprio nel weekend che precede Natale. «Così vuota proprio non ce l'aspettavamo - dice la titolare del tiro a segno con la carabina - anche se è dal primo dicembre che si vedono poche persone, segno che a parte il freddo di soldi da spendere ce ne sono pochi». La giostra al centro della piazza gira desolatamente semivuota. Dice la signora alla cassa: «Non si stacca un biglietto e questo freddo non aiuta. Speriamo nei prossimi giorni quando le feste entreranno nel vivo». Poche coppie in giro, praticamente assenti le famiglie con bambini. Guido guarda sconsolato la sua macchina dello zucchero filato e dà la colpa al freddo: «Con queste temperature capisco la gente che se ne sta a casa, speriamo migliori». Pochissimi anche al banco dei dolciumi di Zappalà: «Più che la crisi secondo me è il freddo - dice la donna dietro al banco - una piazza così vuota davvero non si era mai vista». Insomma è un Natale di crisi per le bancarelle di piazza Navona. Diversa è invece la situazione nei negozi di griffe e gioielli del centro storico dove chi è a caccia del regalo esclusivo da mettere sotto l'albero anche ieri ha fatto la fila per poter entrare da Tiffany, Vuitton o Fendi. «Certo il mercato di piazza Navona è un'istituzione, rappresenta il Natale - insiste Daniele che ha una bancarella di dolciumi con il padre - Purtroppo sono cambiate le persone, prima gli stranieri compravano grandi quantità, ormai non spendono che pochi euro, soprattutto se spagnoli e americani, possiamo contare solo sui russi». È lo spirito del Natale a muovere chi, sfidando il clima, gira tra le bancarelle del mercato. «Ogni anno vengo qui, se non compro un addobbo non sento che è vicina la festa», commenta una ragazza.

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