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«Regione, assessori tecnici e vice di Fi»

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Èstato il primo a proporre la candidatura di Renata Polverini alla Regione Lazio. Adesso assicura il suo impegno per vincere le elezioni, anche se avverte: «Non sarà una battaglia facile». Il sottosegretario al ministero dei Beni Culturali, Francesco Giro, non le manda a dire. Disegna la squadra della futura Giunta di centrodestra e lancia segnali all'Udc. Dunque sottosegretario, è ancora convinto che la Polverini sia «l'uomo giusto» per conquistare il Lazio? «È una candidata forte e trasversale, riuscirà a intercettare anche voti di centrosinistra. È stata una scelta giusta e sono orgoglioso di averla proposta alcuni mesi fa. Ma la competizione sarà dura». Sta pensando al presidente Nicola Zingaretti come avversario? «Sì, anche se bisogna valutare la scelta dell'Udc. Se Zingaretti dovesse stringere un'alleanza con i centristi la sfida diventerebbe davvero complessa». Pensa che l'Udc debba allearsi col Pdl? «I punti che ci uniscono sono tanti, a cominciare dalla sanità. Entrambi condividiamo, ad esempio, la riduzione delle Asl. Certo la forza di Zingaretti è quella di poter offrire all'Udc la Provincia di Roma anche se credo che rischia di generarsi uno scontro con la Sinistra». Gli altri possibili candidati di centrosinistra non le danno timori? «No. Gli altri sono mezze figure: Gasbarra, la Melandri, la Lanzillotta non riuscirebbero a vincere». Ha già parlato con la Polverini della squadra da mettere in campo? «Sento spesso Renata: stiamo facendo le prime valutazioni. Sceglieremo le persone più adatte da inserire nel listino e poi gli assessori. Questi ultimi devono essere, almeno in parte, tecnici di alto profilo, persone che parlino anche lingue straniere. Basta con quelli che conoscono poco pure l'italiano. Parliamoci chiaro: la Regione è in ginocchio, nella sanità ma anche nel commercio, nel turismo, nelle infrastrutture». Il vice della Polverini sarà di area ex Fi o ex An? «Benché io metta sempre l'accento sulla logica del Pdl, dunque sul superamento delle singole aree, penso che dovrebbe spettare a quella che era l'anima di Forza Italia». Ha qualche nome da proporre? Visto che con la Polverini ci ha preso... «No, no, non faccio nomi. Mi basta la Polverini». Crede che il premier Berlusconi si impegnerà nella campagna elettorale del Lazio? «Mi auguro di sì perché è già stato decisivo per la vittoria di Alemanno alle Comunali. Del resto il Lazio è un test fondamentale per il Pdl e per il Comune di Roma. Alemanno sarà il regista di questa sfida». Non teme che la Polverini rischi di essere «soffocata» dalle dinamiche interne al Pdl, come è stato per Marrazzo nei confronti del Pd? «Non credo perché rispetto a Marrazzo la Polverini ha un grande profilo politico. Non si farà condizionare».

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