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"Cucchi, colpe gravi"

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Salgono a sei i medici dell'ospedale Sandro Pertini sotto inchiesta per omicidio colposo in relazione alla morte di Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni deceduto il 22 ottobre dopo essere stato arrestato sei giorni prima dai carabinieri per spaccio di droga. I pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy, esaminando le cartelle cliniche, hanno scoperto che altri tre medici si sono occupati di Cucchi durante i giorni di ricovero presso la struttura protetta dedicata ai detenuti. E così i loro nomi si vanno ad aggiungere a quelli del primario Aldo Fierro e delle dottoresse Stefania Corbi e Rosita Caponetti già indagati. Nel procedimento sono coinvolti, al momento, anche tre agenti di polizia penitenziaria accusati di omicidio preterintenzionale con riferimento a un pestaggio che Cucchi avrebbe subito mentre si trovava nelle celle di sicurezza del tribunale in attesa della convalida dell'arresto. «Noi lo abbiamo detto fino dal primo momento - commenta la sorella Ilaria - Senza le botte Stefano al Pertini non sarebbe arrivato, ma la colpa dei medici è gravissima, soprattutto da un punto di vista deontologico. Noi - aggiunge - stiamo portando avanti la nostra battaglia con enorme sofferenza; ogni elemento nuovo che si aggiunge va a formare il quadro e a farci rendere conto ulteriormente di quanto è stata drammatica questa situazione». Per il suo amico Stefano Cucchi, domani potrebbe essere la notte di Emanuele Della Rosa, detto «la Rusp» per il suo modo di stare sul ring, anche se lui preferisce definirsi «un guerriero indomabile e coraggioso». Contro il campione in carica, lo scorbutico tedesco Sebastian Zbik che ha già battuto un altro sfidante italiano (il pugile gitano Domenico «Vulcano» Spada), il panettiere di Tor Pignattara avrà un motivo speciale per vincere: «Emanuele Della Rosa dedicherà il suo match alla memoria di Stefano Cucchi, pugile per passione e amico di Della Rosa, con cui spesso parlava di boxe all'interno del forno di proprietà di Emanuele».

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