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Cortei e traffico, scontro sulla tregua

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Manifestazione studentesca

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«La tregua non sarà rotta. Ho l'impegno di prefetto e questore che se qualcuno proverà a farlo interverrà la polizia». Così Gianni Alemanno, a Copenaghen per il summit dei sindaci sul clima, ammonisce gli "irriducibili" dello sciopero selvaggio. Se infatti, come precisa il sindaco, i sit in dell'altro ieri erano previsti e non occupavano la sede stradale, resta comunque il fatto che anche ieri circa mille studenti del Righi sono scesi in strada, «in un corteo da via Campania a via Puglia, per la mancata concessione dell'autogestione da parte delle autorità scolastiche», come ha comunicato Azione studentesca con la promessa di «continuare a oltranza». Ma se la protesta dei ragazzi provoca lievi disagi al traffico in un'area molto circoscritta, il tam tam su internet dei noleggiatori con conducente continua ad "invitare" gli operatori a Roma proprio per oggi. Probabilmente si riuniranno sotto la sede del ministero dei Trasporti, dove è previsto un tavolo di concertazione per la nuova regolamentazione del settore. La tregua, insomma, rischia di saltare. Chiaro in tal senso il segretario Pdci Roma, Fabio Nobile: «Il sindaco dice che se ci saranno manifestazioni e cortei durante le feste farà intervenire la polizia? La prossima volta si affacci da piazza Venezia che sembra il luogo più affine per dire certe cose. Dal canto nostro, se ci fossero lavoratori che in questo momento dovessero perdere il posto di lavoro, studenti o immigrati in lotta per i loro diritti, noi saremo con loro senza farci intimorire». Il vero nodo da sciogliere, tuttavia, non è il diritto a manifestare, che nessuno ha mai messo in dubbio, quanto piuttosto il diritto di muoversi liberamente in città e l'attenzione che merita una protesta sensata. L'inflazione delle manifestazioni, infatti non solo esaspera chi, suo malgrado, è costretto a subirle, ma ha come effetto dirompente quello di non interessare più l'opinione pubblica. L'esempio più chiaro è quello dello sciopero di oggi. Revocato quello di autobus e tram, confermato quello dei macchinisti che può creare disagi ai passeggeri di metropolitana e treni regionali (dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio). Al di là delle richieste di informazioni sul funzionamento o meno dei mezzi pubblici, nessuno si è chiesto, infatti, quali fossero i motivi dello sciopero. Una riflessione, questa, da rivolgere a chi il protocollo non lo ha firmato o non vuole rinnovarlo.

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