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Strade prese d'assalto Negozi senza clienti

Folla per lo shopping natalizio Roma (Foto Gmt)

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Lo shopping natalizio non decolla. Nonostante il pienone di gente che si è riversato anche ieri in centro e nelle vie dello shopping, addobbi e luminarie al completo in diverse strade anche della periferia, il bilancio della Confesercenti provinciale, ad oggi, parla del 5-10% in meno di vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri decisamente preoccupanti per il settore del commercio se si pensa che anche il Natale 2008 si era chiuso registrando un calo delle vendite sull'anno precedente. Si salvano le grandi firme: file di consumatori si sono registrate anche ieri mattina davanti agli «storici» negozi di via Condotti, via Frattina e via del Babuino, l'oggettistica, l'accessorio all'abbigliamento a poco prezzo, come sciarpe, cinte, guanti e cappelli e il regalo tecnologico. «Si tende ad acquistare l'oggetto a poco prezzo per questo Natale – spiega Valter Giammaria, presidente della Confesercenti provinciale – il motivo per cui vendono di più i negozi di marca è perché tendono ad applicare lo sconto alla cassa, tendenza questa peraltro registrata un po' in tutti gli esercizi commerciali in questo periodo». La conferma arriva anche da Roberto Polidori, leader della Federabbigliamento-Confcommercio: «Lo sconto non è proibito e del resto con i saldi il 2 gennaio non può succedere altrimenti». Purché, tuttavia, non sia pubblicizzato come invece è tutt'altro raro avvistare in questi giorni in diversi negozi della Capitale. In centro, come in via Cola di Rienzo, via Boccea, via Candia, via Appia, si contano decine di negozi che pubblicizzano promozioni (vietate nei 30 giorni prima dell'inizio dei saldi), offerte speciali e sconti su alcuni capi di stagione (proibiti anche questi). «Mi spiace dirlo - conferma Giammaria – ma i controlli tanto pubblicizzati non ci sono e i commercianti disonesti anticipano come ogni anno i saldi anche attraverso sms o coupon inviati ai clienti». Intanto è proprio l'abbigliamento a far registrare in questo momento il bilancio più negativo, soprattutto per i negozi della periferia. Sono in molti a guardare le vetrine, chiedere prezzi e promettere di passare un'altra volta, raccontano alcuni commercianti intervistati ieri tra via del Corso e strade limitrofe. Quanto ad acquistare «capita di frequente sentirci chiedere se su quel capo c'è già il saldo», raccontava una commessa di un negozio di marca. In caso di risposta negativa, «i più fanno dietrofront ed escono dal negozio». Bilancio al momento positivo, invece, per mercatini di Natale e bancarelle varie. Gli oggetti più venduti sono accessori per la casa e giocattoli per bambini, per una spesa media che si aggira tra 15 e 30 euro.

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