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Barbone morto di freddo all'Esquilino

Clochard in Piazza S. Maria in Trastevere

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Quasi vent'anni fa guidò l'occupazione dell'ex pastificio «Pantanella», diventata in pochi mesi una cittadella multietnica dove trovarono rifugio extracomunitari di diverse nazionalità. E che venne chiuso per problemi di ordine pubblico. Da allora la vita di Mouhammad Muzzaffar, 52 anni, più noto come «Sher Khan», era andata alla deriva. Il pachistano si era trasformato in un «barbone», uno dei tanti senza fissa dimora (o sfd) che vagabondano per la metropoli tirando avanti grazie alla Caritas e altre associazioni di volontariato. Ieri mattina l'hanno trovato morto su un marciapiede di piazza Vittorio, a pochi metri da via Principe Eugenio. Il personale del 118, intervenuto sul posto, ha accertato che sul suo corpo non c'erano segni di violenza. L'ipotesi più verosimile è che Mouhammad Muzzafar sia morto di freddo nella notte tra martedì, festa dell'Immacolata che ha visto la città preda della febbre dello shopping natalizio, e ieri. Come abbiamo detto, l'uomo era stato uno dei leader storici dell'occupazione dell'ex «fabbrica» di pasta sulla Tiburtina, una struttura abbandonata dove avevano trovato rifugio fino a 2.500 immigrati. Un decesso, quello del pachistano, che ha provocato polemiche tra amministrazioni di sinistra e di destra. «È davvero indegno che, nel XXI secolo, nella Capitale di un Paese democratico si possa ancora morire di freddo - ha sottolineato l'assessore regionale alla Cultura Giulia Rodano - E ciò è accaduto proprio mentre le politiche di solidarietà, di accoglienza, di sostegno ai più deboli, vengono ristrette ed accantonate, per fare posto ad idee di "sicurezza" e di "decoro urbano" del tutto vacue e fallimentari». Il suo collega al Bilancio Luigi Nieri, che ha reso noto il nome della vittima, ha raccontato: «Lo conoscevo, era una persona che nella nostra città ha vissuto a lungo, impegnandosi anche in numerose lotte sociali, un punto di riferimento per la comunità pakistana, per i migranti di Roma e, più in generale, per tutti coloro che si occupano di immigrazione». Secca la replica del Campidoglio: «Il piano freddo partirà come ogni anno e darà un ricovero a tutti coloro che non hanno un luogo dove andare a dormire per proteggersi dal freddo», ha detto il sindaco Gianni Alemanno.

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