Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il Papa in piazza di Spagna: "Intossicati dai mass media"

Il Papa in piazza di Spagna

  • a
  • a
  • a

Piena Piazza di Spagna e le vie limitrofe: fedeli, curiosi, turisti si fermano per assistere all'omaggio di Papa Benedetto XVI alla statua dell'Immacolata. Sono le 16 circa di un pomeriggio piovoso. La piazza è letteralmente gremita di gente che da dietro le transenne, con l'ombrello aperto e in molti casi una macchina fotografica pronta a immortalare l'evento, attendendo la papamobile che porterà il Santo Padre davanti alla statua della Madonna. È una gesto tradizionale molto amato dai romani, che si ripete ogni anno l'8 dicembre e che richiama migliaia di persone: ce ne erano circa 20 mila ieri. Per qualche ora la corsa allo shopping si ferma e lascia posto a un momento di riflessione. Quando si intravede l'auto bianca scoperta che lentamente si dirige verso la piazza l'entusiasmo della folla è palpabile. Il Papa saluta e si prepara al raccoglimento per la preghiera. Ad attenderlo c'è il sindaco Gianni Alemanno con la moglie Isabella Rauti, il cardinal vicario di Roma Agostino Vallini e alcuni rappresentanti di Regione e Provincia. Al braccio della statua della Madonna di piazza Mignanelli c'è una grande corona di rose bianche, ai suoi piedi una cesta, sempre di rose, che in mattinata i vigili del fuoco hanno depositato tra gli applausi della gente. Già dalle 11 del mattino sono accorse le prime persone in piazza che hanno preso posto dietro le transenne allestite dalla sicurezza, in attesa dell'arrivo del Pontefice. È la preghiera di Benedetto XVI il momento più toccante. «Maria Immacolata ci aiuta riscoprire e difendere la profondità delle persone. Spirito e corpo sono coerenti nella Madonna, che ci insegna la purezza, ad aprirci a Dio a partire dal cuore e a guardare con misericordia e amore specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati». Il messaggio del Santo Padre è accorato, in una forte difesa degli emarginati. «Nella città vivono o sopravvivono persone invisibili che ogni tanto passano in prima pagina ma vengono sfruttate fino all'ultimo». Poi un richiamo ai mass media che «tendono a farci sentire solo spettatori del male come se la cosa riguardasse solo gli altri e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutto attori e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri». Una parola anche per la città: «Spesso ci lamentiamo dell'inquinamento dell'aria, che in certi luoghi della città è irrespirabile. È vero: ci vuole l'impegno di tutti per rendere più pulita la città. E tuttavia c'è un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso. È l'inquinamento dello spirito; è quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia». Infine un omaggio pubblico «alle tante persone impegnate in varie forme a rispondere al male con il bene, che si sforzano a praticare questa legge evangelica dell'amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia». Un lungo applauso saluta il Papa che risale sulla papamobile e si allontana, dopo pochi minuti ai piedi della statua dell'Immacolata si cominciano a depositare fiori, altro gesto tradizionale dei romani prima che riprenda il «solito» via vai nelle strade del centro. «Non penso che il Papa parlasse di Roma in particolare, vale per Roma come per qualsiasi città, il suo è un richiamo spirituale a vivere in maniera diversa la dimensione cittadina - ha commentato il sindaco Alemanno - Soprattutto quello che mi ha impressionato delle parole del Papa - ha aggiunto - è stata la sottolineatura di quanto spesso il meccanismo mediatico strumentalizza le persone. Il Papa ha detto che ci sono persone che scompaiono poi improvvisamente vengono prese dai media e portate all'attenzione quasi senza nessun pudore, senza nessun rispetto e questo ci deve far riflettere proprio per provare un giusto equilibrio: non dimenticare mai le persone e neanche sfruttarle dal punto di vista comunicativo. Questa è la cosa che - ha concluso il sindaco - più mi ha impressionato».

Dai blog