«False e strumentali le accuse di Montino al Governo Berlusconi»
Perquanto riguarda la somma dei 2,2 relativa alla fiscalità i tempi dei trasferimenti sono in linea con quelli previsti per le altre Regioni. Dei 2,2 mld alla Regione Lazio entro fine anno sarà trasferita una somma complessiva pari a 1,065 mld, composta da 375 mln che rappresenta il saldo delle imposte del 2007, da 465 mln che rappresenta l'acconto imposte del 2008 e da 243 mln che rappresenta il 60% dell'Irap del 2008. A fine gennaio del prossimo anno sarà trasferita alla Regione una ulteriore somma di 395 mln che rappresenta l'acconto delle imposte del 2009. Restano in sospeso le somme relative al saldo finale delle imposte del 2008 e di quelle del 2009 che saranno trasferite alla Regione non appena la Ragioneria Generale dello Stato avrà fatto i conteggi totali delle imposte del 2008 e finito di incassare il 2009. Questo è quello che accade normalmente a legislazione vigente e ogni amministratore lo dovrebbe sapere. Per quanto riguarda la somma di 1,730 mld di euro, relativa ai fondi aggiuntivi al servizio sanitario, questa non può essere erogata perché mancano gli adempimenti principali previsti dal piano di rientro: il piano sanitario e la riorganizzazione della rete ospedaliera. È evidente dunque che l'accusa di Montino a Sacconi sul fatto che bloccherebbe le risorse perché la Regione non chiude quattro ospedali è falsa e serve solo a creare un conflitto con il Governo. Anzi, se si legge con attenzione la lettera del ministro Sacconi, si evince che il tavolo tecnico di monitoraggio nella seduta del primo aprile di quest'anno dava un parere favorevole parzialmente su una parte di manovra relativa ai tagli del 2009 ma subordinava l'erogazione dei fondi spettanti a quella data alla sospensione da parte del commissario della legge sugli ospedali di montagna, in quanto la competenza del riordino della rete ospedaliera sta in capo al commissario e non al Consiglio, come sa bene Montino avendolo anche sostenuto in aula, e questi provvedimenti possono essere presi solo dopo l'adozione del piano sanitario, sempre di competenza del commissario. Tant'è che Marrazzo, nella qualità di commissario, firmò subito dopo un decreto che bloccava l'efficacia della legge sugli ospedali di montagna e il Consiglio dei Ministri con una procedura in deroga, perché il parere del tavolo di monitoraggio dell'Economia era favorevole solo parzialmente, il 21 maggio sbloccò l'erogazione alla Regione di circa un mld. Invece il tavolo tecnico dell'economia nella seduta del 4 agosto u.s. ha espresso un parere negativo sull'attuazione del piano di rientro perché la Regione non aveva e non ha ancora presentato l'adozione del piano, il provvedimento della rete ospedaliera e quello del Recup. Lo Stato fa tutto ciò perchè sul piano di rientro ha messo finanziamenti aggiuntivi al fondo sanitario che superano i 10 mld di euro. Circa 7,1 mld (5 mld rappresentati dal cosiddetto prestito trentennale poi trasformato in finanziamento a babbo morto e 2,1 mld del dl 23/2007, per l'attuazione del piano di rientro) è la somma che lo Stato ha già erogato alla Regione per chiudere il debito al 31.12.2005 che era pari a 6,6 mld. Alla luce di ciò appare evidente la strumentalità della protesta del vicepresidente Montino e del Pd, che accusano il Governo di bloccare i fondi per voler strozzare la Regione per fini elettorali, dimenticando che proprio il Governo Berlusconi non è voluto andare subito al voto, come prevede la legge elettorale regionale, per evitare di fare la campagna elettorale sul caso Marrazzo. *Consigliere regionale del PdL