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Quando lo steward fa l'ultrà

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Inquesto caso, invece, lo steward non solo ha tradito il suo dovere ma addirittura ha aggredito un poliziotto che l'aveva più volte redarguito per le provocazioni e gli insulti da lui rivolti ai tifosi giallorossi. È accaduto nella turbolenta domenica di derby all'Olimpico. Lo steward del Frosinone, ingaggiato proprio dalla Roma per il match capitolino, è stato arrestato per resistenza e lesioni nei confronti del poliziotto. Contro di lui, inoltre, è stata fatta una segnalazione alla competente prefettura per la revoca dell'autorizzazione a svolgere attività di stewarding. La Questura, ieri, ha tracciato il bilancio della giornata precedente, caratterizzata da scontri fra ultrà e forze dell'ordine davanti allo stadio prima dell'inizio dell'incontro. Bloccati e arrestati due tifosi romanisti e tre laziali. Denunciato in stato di libertà un tifoso perchè trovato in possesso di un grosso petardo e un altro per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso del deflusso un supporter laziale, nei pressi del settore Tevere, ha acceso un petardo tentando di lanciarlo ma gli è esploso tra le mani, provocandogli lesioni la cui prognosi è ancora in fase di accertamento. Diversi i contusi anche tra gli agenti e i carabinieri in servizio di ordine pubblico. È polemica, infine, sulla sicurezza. «La sicurezza negli stadi, viene relegata all'ultimo posto», sottolineano i segretari provinciale della Consap di Roma Francesco Paolo Russo e Giulio Incoronato, che ricordano come «la spalmatura per valorizzare i diritti televisivi da anni va ad appesantire le attività di controllo dell'ordine pubblico, costringendo i colleghi a circa 15 ore di servizio ininterrotto, in uno scenario che complice le tenebre favorisce le attività di guerriglia degli ultras violenti. «Ci chiediamo - proseguono - se qualcuno si sia accorto che non è più un goliardico scontro di sfottò tra opposte tifoserie, ma bensì una caccia alle streghe verso poliziotti e carabinieri che per un "tozzo di pane" sono costretti a ingaggiare vere e proprie battaglie coi soliti facinorosi che allo stadio non dovrebbero starci».

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