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A rischio sfratto 650 famiglie in difficoltà economiche

Difesa, le case in vendita

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Fuori in pochi anni nonostante la legge 244 riconosca loro una tutela senza limiti. Solo a Roma sono 650 le famiglie con queste difficili situazioni che abitano negli alloggi militari. Questo si legge nel nuovo regolamento sul Programma Pluriennale di riforma del patrimonio immobiliare della Difesa che ha, fra gli altri scopi, l'edificazione di 51.642 alloggi nuovi. Costo: 5,7 miliardi di euro. Alla commissione Difesa della Camera l'onorevole De Angelis (Pdl), relatore del nuovo regolamento, lo ha letteralmente «smontato» per palesi contraddizioni. «È aberrante – dice un maresciallo in pensione dell'Esercito – inoltre molte di queste case non sono accatastate: se dovessimo acquistarle, dovremo spendere noi per registrarle». Chi non potrà comprare, potrà restarci per altri 9 anni, cacciabile poi dal privato subentrato nell'acquisto. Forte il disappunto di Cocer (sindacato militari) e Casadiritto (associazione degli abitanti). «Devono essere rispettate tutele e diritti di legge - dice Sergio Boncioli, presidente di Casadiritto – e non si deve far decadere la sospensione di recuperi forzosi degli alloggi, almeno fino alla fine del Programma. Purtroppo c'è una strenua chiusura del sottosegretario Crosetto». Nessun diritto di prelazione per i «sine titulo» che hanno tenuto sane quelle case. Nel Programma solo 3.131 le abitazioni da dismettere. Il patrimonio immobiliare conta oggi 18.421 appartamenti: circa 4 mila alloggi sono disabitati e lasciati decadere. A Roma, quasi 500 case sono alla Cecchignola, poi a Monte Mario, Tor di Quinto, Balduina, Medaglie d'Oro, Torrevecchia, Prenestina, Trionfale, Trullo, Flaminia, Pineta Sacchetti e Trastevere, cartolarizzabili nel 2004. Ma il programma individua oggi solo 762 alloggi da dismettere nel Lazio. Sfratto immediato per chi è nelle case non in vendita. Vincerebbe l'ala dura dello Stato Maggiore, come da «Obiettivo 9», Gruppo progetto interforze, documento per pochi occhi: riconosce che la legge 724/94 «ha, di fatto, legittimato gli stessi utenti», quindi si devono innalzare gli affitti, ottenendo «il rilascio delle unità abitative da parte degli utenti Sine Titulo, in quanto il canone elevato che si viene a determinare risulta sicuramente antieconomico/insostenibile».

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