Locali sicuri, corsi per i buttafuori
All'incontrohanno partecipato la Questura, la Polizia municipale, il gabinetto del sindaco, il delegato del sindaco per il Centro, Dino Gasperini, il dipartimento Cultura e la Silb-Confcommercio. All'ordine del giorno l'analisi di ciò che è già in vigore e di quello che ancora resta da fare, perché il Protocollo sia completamente attuato. In particolare, fermo restando che i divieti di somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni e di assumere barman minorenni sono già previsti per legge, Gasperini ha spiegato che «per quanto riguarda la formazione degli steward che svolgeranno il servizio di sicurezza dentro e fuori dalle discoteche, siamo in attesa di una delega da parte della Regione Lazio», alla quale, secondo un decreto legge spetta la formazione stessa. Di conseguenza, nel momento in cui ci sarà la delega e la Regione darà i finanziamenti «partiremo con la formazione degli steward delle società private, che poi stipuleranno i contratti con le discoteche». Altro punto all'ordine del giorno, il marchio di qualità che ogni discoteca deve «guadagnarsi» per poter rimanere aperta fino alle cinque del mattino e che è la sommatoria di diversi comportamenti virtuosi, tra i quali la non somministrazione di alcol nell'ultima mezz'ora di apertura, il rispetto dei limiti di inquinamento acustico e il servizio di comunicazione e sensibilizzazione sui danni causati dall'alcol. Sul tema non si è ancora deciso nulla di preciso in quanto bisogna prima capire chi dovrà, materialmente, fare una ricognizione nelle singole discoteche per capire quali siano i livelli di adeguamento al Protocollo, un compito che spetterà al Comune di Roma.