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Vernarelli "assolto" prima del processo

Il luogo dell'investimento mortale

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Nell'inchiesta sulla morte delle due turiste irlandesi investite e uccise su Lungotevere si abbatte una decisione del giudice che dovrà stabilire se Friedrich Vernarelli è o meno colpevole. Un colpo che travolge i familiari delle vittime della tragedia, i genitori delle due ragazze uccise dalla Mercedes dell'imputato. Il giudice Anna Maria Pazienza ha infatti respinto la richiesta di liquidazione anticipata del danno. A pesare sull'inchiesta sono le parole scritte nell'ordinanza del 16 ottobre scorso, nella quale il giudice sottolinea che «nel processo penale in cui, nonostante la vasta istruttoria sin qui compiuta, allo stato non è ancora possibile pervenire al necessario giudizio prognostico nei termini di gravi elementi di responsabilità a carico del conducente». Insomma, secondo quando scritto nel provvedimento, non vi è certezza che Vernarelli fosse alla guida della vettura killer: Friedrich è accusato di essere stato al volante dell'automobile che ha investito le due ragazze la notte tra il 17 e il 18 marzo del 2008. Il giudice si è quindi pronunciato sulla richiesta delle parti civili, che avevano fatto riferimento alla legge sull'assicurazione obbligatoria.  Questa normativa stabilisce che «qualora da un sommario accertamento risultino gravi elementi di responsabilità a carico del conducente, con ordinanza immediatamente esecutiva provvede all'assegnazione di una provvisionale pari a una percentuale variabile tra il 30 e il 50 per cento della presumibile entità del risarcimento che sarà liquidato con sentenza». Nulla da fare. In base a quanto accertato fino ad oggi dal giudice, queste responsabilità contro Vernarelli, assistito dall'avvocato Giovanni Marcellitti, non sussistono, tanto da far rigettare la richiesta di risarcimento anticipato nei confronti delle parti civili. L'imputato, fin dal primo giorno, ha detto ai magistarti che quella notte non era lui alla guida della vettura che ha colpito le due ragazze, ma che invece al volante c'era un giovane che aveva conosciuto la stessa sera durante una serata trascorsa in un pub nel quartiere San Lorenzo, in via dei Sabelli. Vernarelli, a maggio, rilasciò dichiarazioni spontanee, sostenendo che era andato a bere con due giovani «ungheresi venuti a Roma per il derby Lazio-Roma. Uno di loro andò in bagno a vomitare e io, appena uscito dal locale, caddi in terra, poi ho avuto un black out fino alle 5,30, quando i vigili urbani mi dissero che ero agli arresti domiciliari perché avevo investito due ragazze».

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