Stakanovisti e fannulloni alla Regione
Romolo Del Balzo di Fi, Erder Mazzocchi di An, Giuseppe Mariani della Lista civica per il Lazio, Giovanni Colagrossi dell'Italia dei Valori. Poi Claudio Bucci anche lui dell'IdV e Ivano Peduzzi di Rifondazione Comunista. Sono questi i consiglieri «stakanovisti» del 2009. O almeno quelli che hanno presentato più proposte di legge tra i settanta che siedono alla Pisana. Agli antipodi ci sono Roberto Alagna (Lista civica), Antonio Zanon (Udc), Augusto Pigliacelli (Fi), Gianfranco Bafundi (Pd), Eugenio Leopardi (Fi), Pietro Di Paolantonio (An), Fabio Desideri (Libertà e Solidarietà) e Francesco Saponaro (Mpa). Non si tratta di «promossi» e «bocciati» anche perché le proposte di legge firmate esprimono soltanto un criterio, e dunque insufficiente, per valutare i rappresentanti alla Pisana. Tuttavia, incrociando il numero dei provvedimenti con le presenze in Aula, si ricava pur sempre un'immagine del lavoro del Consiglio. Dal 19 gennaio al 23 ottobre 2009 Del Balzo ha firmato 23 proposte di legge, 22 Mazzocchi, 13 Mariani, 10 Colagrossi, 9 Bucci e Peduzzi. Non ne hanno presentate nemmeno una Alagna, Pigliacelli e Zanon, mentre Bafundi, Brianti, Desideri, Di Paolantonio, Fiorito, Leopardi e Saponaro una. Ovviamente i temi sono i più disparati. Si va dalla «Regolamentazione della figura di operatore professionale in naturopatia» alla «Disciplina delle attività e terapie assistite dagli animali-Pet Therapy», fino alle «Iniziative per la famiglia» o alla «Disciplina della professione di operatore Beach Massage». Ma di fatto la legislatura regionale è finita, come nessuno poteva immaginare. Adesso i consiglieri hanno cominciato la campagna elettorale. Ancora di certezze non ce ne sono. La vicenda di cui è rimasto vittima il governatore Marrazzo ha sconvolto i piani della maggioranza ma anche dell'opposizione. Sono stati quattro anni e mezzo intensi che si concludono con un bilancio di luci e ombre. Provvedimenti approvati dopo lunghe attese, come il reddito di cittadinanza per i disoccupati, e altri che, nonostante l'enfasi, non vedranno la luce. Innanzitutto il nuovo regolamento dell'assemblea che avrebbe cancellato i gruppi formati da un solo consigliere e la nuova legge elettorale che avrebbe tagliato il listino. Non c'è stato tempo. Ora tutti pensano alla prossima legislatura, cercando ovviamente di esserci.